Il ‘coraggio del negoziato’. Lettera aperta a Papa Francesco.

Alla cortese attenzione di
 Sua Santità Papa Francesco


e p.c.
Al Presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden
Al Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky
Alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen
Al Cancelliere della Germania, Olaf Scholz

20 marzo 2024

Caro Papa Francesco,

siamo donne e uomini che appartengono ad associazioni pacifiste laiche e religiose, presenti su tutto il territorio nazionale e che si riconoscono da sempre in tutte le Sue parole di Pace e in particolare in quelle pronunciate durante l’intervista della Tv svizzera di qualche giorno fa: “è più forte quello che vede la situazione, pensa al popolo e ha il coraggio della bandiera bianca e di negoziare” , “la parola negoziare è una parola coraggiosa”, “bisogna avere il coraggio di negoziare in tempo, cercando qualche paese che faccia da mediatore e non avere vergogna di negoziare prima che le cose siano peggiori”.

Purtroppo dalla stampa abbiamo appreso che in questi giorni i governi di alcune comunità internazionali, coinvolte nella guerra Russo-Ucraina, hanno criticato e rifiutato in un coro unanime l’esortazione contenuta in queste Sue giuste parole, preferendo continuare ad istigare il “martoriato popolo ucraino” a combattere fino all’ultimo uomo, rifornendolo di armamenti sempre più sofisticati, invece di propugnare il cessate il fuoco e creare le condizioni per un accurato negoziato che studi le ragioni di entrambe le parti e porti ad una soluzione condivisa.

Con la nostra lettera vogliamo esprimerLe sia tutta la nostra gratitudine, per aver parlato apertamente del “coraggio del negoziato in un mondo di guerre continue dove sembra ormai dimenticato, sia la nostra più sincera solidarietà per tutte le critiche opportunistiche che sta ricevendo.

Siamo certi di interpretare i sentimenti di tanti cittadini, angosciati dai tragici eventi che si susseguono e che stanno determinando una escalation bellica inarrestabile con distruzioni, sofferenze e migliaia di morti.

Con affetto e gratitudine,

Cristina Rinaldi, Comitato Pace e non più Guerra
Antonella Trocino, Costruttori di Pace
Ginevra Bompiani, Pace Terra Dignità
Patrizia Sterpetti, WILPF Italia
Linda Santilli, Il Coraggio della Pace
Antonella Galetta, Costruttori di Pace
Iosè Maria Tarallo, Comitato Pace e non più Guerra
Ugo Mattei, Generazioni Future
Alfonso Navarra, Disarmisti Esigenti
Luisa Morgantini, Assopacepalestina
Maria Orsini, Costruttori di Pace
Maria Ricciardi Giannoni, Liberacittadinanza
Vincenzo Vigna, Costruttori di Pace
Ferdinando Vurchio, Europa per la Pace
Sandra Carpi Lapi, Comitato fiorentino Fermiamo la Guerra
Ilva Palchetti, La Fucina per la non violenza
Chiara Giunti, Firenze contro la Guerra
Laura Marcheselli, Firenze contro la guerra
Noemi Eisera, Schierarsi, Piazza di Milano
Tiziana Piccone, Pace Terra e Dignità
Rita Anna Scavone, Coordinamento per la Pace, Milano
Paolo Grillo Baldi, Comitato Pace e non più Guerra
Stefano Falomi, Costruttori di Pace
Matteo Scarlato, Comitato Pace Alto Tavoliere
Alba Castellani, Pace Terra Dignità
Leonardo Cribio, Coordinamento per la Pace, Milano

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1 Response

  1. Attilio Runello ha detto:

    Nobile intento al quale volentieri mi.unisco.
    Per quello che serve
    Infatti a dover fare la pace sono i due popoli belligeranti.
    La Russia si dichiara disponibile ma i territori conquistati non li restituisce
    L’Ucraina è disponibile ma a condizione che la Russia si ritiri dai territori occupati.
    Date le circostanze non esiste spazio per un negoziato.
    Per quanto riguarda l’esito del conflitto non lo si può prevedere.
    La ex Unione sovietica – con un esercito più potente dell’attuale Federazione russa – fu costretta a ritirarsi dall’Afganistan.
    Inoltre con la caduta del muro di Berlino e le numerose marce per la libertà rinuncio anche ad occupare tutti i paesi dell’est.
    La ritirata delle truppe russe nella ex DDR fu fatta con i soldi della Germania. I russi non avevano i soldi.
    L’Ucraina sicuramente più debole rispetto alla Russia sta adottando una guerriglia che alla lunga potrebbe mettere in difficoltà i russi
    Hanno affondato venti navi da guerra
    Con i droni danno alle fiamme depositi di carburante.
    Hanno truppe di ribelli in territorio russo.
    Hanno danneggiato gravemente un gasdotto russo nel mar Baltico.
    Realisticamente è già un bel risultato se il conflitto rimane limitato alla situazione attuale

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