La legge è uguale per tutti.

L’Italia è uno Stato laico, libero e democratico. I cittadini italiani hanno libertà di pensiero, di espressione e di culto. Maschi e femmine sono liberi di amarsi e di fare sesso in maniera consensuale come e con chi più gli pare e piace. Maschi che si sentono femmine e femmine che si sentono maschi hanno la piena libertà di cambiare sesso.

Insomma, libera Chiesa in libero Stato! Siamo tutti cittadini liberi a prescindere dal colore della pelle, dal credo politico, dalla fede religiosa e dall’orientamento sessuale. E quando qualcuno lede le libertà dell’altro – a prescindere dall’orinetamento sessuale e dal genere – c’è la legge che interviene a sanzionare secondo le attuali disposizioni.

La legge, infatti, come si legge in tutte le aule di tribunale, è uguale per tutti.

Adesso quello che non si riesce a capire è perchè una parte politica voglia applicare  la legge in maniera differente in base al genere e all’orientamento sessuale dei cittadini.

Se qualcuno compie violenza, abusi, discriminazioni contro un altro cittadino non si vede la necessità di una legge che combini una pena diversa se la vittima di un reato è maschio, femmina, gay, trans oppure bianco, nero, rosso o giallo!

Un pugno in faccia, una coltellata, una revolverata, un abuso sessuale, una discriminazione sul posto di lavoro, un insulto, ha sempre lo stesso effetto sia che a riceverlo come anche a darlo sia un maschio, una femmina, un etero, un gay, un trans!

Discorso diverso, invece, è quello della procreazione e qui non c’è Stato o Chiesa che tenga: un figlio nasce da un uomo e da una donna, punto e basta!

E questa è una legge della natura, che taluni poi la forzino prendendo in affitto un utero o comprando ovuli e sperma nelle banche della procreazione assistita è tutto un altro discorso e questo sì che andrebbe normato!

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