I giovani, la speranza, il futuro?

La politica, i leader di partito, le massime istituzioni e le più alte cariche dello Stato sono concordi nel sostenere – almeno a chiacchiere – che i giovani sono il futuro, la  speranza di costruire un mondo migliore.

Nei fatti, poi, accade che i giovani più svegli emigrano all’estero in cerca di quel futuro che qui da noi gli è stato promesso tante volte, ma che non gli è mai stato offerto concretamente, a fronte di retribuzioni inadeguate al loro grado di preparazione e ad un’occupazione che, quando va bene, arriva verso i 30/35 anni, perchè quel lavoro, che gli spetterebbe di diritto, nel nome di un virtuoso ricambio generazionale, gli è precluso dagli ultrasessantenni, tenuti inchiodati a lavorare fino a 70 anni dalla riforma fornero!

Il futuro per i giovani, sarà difficile, in Italia e più complicato per i loro genitori. Si tratta di una percezione diffusa, fra tutti i cittadini.

Lavoratori, anziani, stanchi e demotivati, che non vedono l’ora di andare in pensione, ma che invece sono costretti a lavorare fino a 70 anni.

Giovani disoccupati e senza speranza, che ormai vedono il loro futuro soltanto all’estero.

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