Giro di vite sugli statali? Scricchiola la spending review!

Quando si dice “scoprire l’acqua calda”! Gli impiegati statali da “oggi” (ma perchè ieri come funzionava!?) possono fare solo telefonate urbane, Roma su Roma!!! Per le chiamate interurbane o ad un cellulare, dovranno chiedere l’autorizzazione del dirigente dell’ufficio. Verrebbe da chiedersi, dopo questa sensazionale trovata, se al Ministero della Funzione pubblica sieda ancora Renato Brunetta, dal momento che nessun travet ha mai avuto la possibilità di chiamare fuori Roma dal telefono della sua scrivania. Un privilegio, da sempre, ad esclusivo appannaggio dei dirigenti!!! Se queste sono le basi da cui partire per ridurre i costi della pubblica amministrazione, allora stiamo messi proprio bene! Ma non finisce mica qui! Fra le misure allo studio del governo spicca una riduzione delle piante organiche di circa il 5% per i livelli non dirigenziali calibrata per ogni amministrazione. Tagliare la pianta organica non provocherà grossi scossoni (anche se è ipotizzabile l’avvio delle procedure di mobilità per alcune migliaia di lavoratori) perché molte amministrazioni sono sotto organico, ma dovrebbe indurre alla forte riduzione dei concorsi futuri. Ma non c’era già il blocco del turn-over!? Comunque, il condizionale resta d’obbligo, dal momento che alcune amministrazioni dello Stato, a fronte di scivoli ed incentivi per collocare in pensione anticipata chi è prossimo al trattamento di fine rapporto, reinvestiranno gli eventuali risparmi in nuove assunzioni!!! In particolare, il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri “classe 1943” starebbe pensando ad un prepensionamento del 10% degli impiegati del Viminale, il che consentirebbe, sempre secondo il ministro, sia un risparmio netto, sia nuove assunzioni con un “ringiovanimento” del personale!!! Ma per racimolare subito qualche euro, al Ministero dell’Economia stanno anche pensando di tagliare i viveri agli statali: ridurre il valore dei buoni pasto. Due le ipotesi in campo: un taglio di un euro al giorno per ogni buono pasto, oppure la riduzione a 7 euro per ogni giorno di lavoro per tutti i buoni pasto di tutti i lavoratori pubblici. Per il resto, giorno dopo giorno il menù della spending review prende forma più o meno definita: accorpamenti degli uffici dei ministeri soprattutto a livello locale; riduzione degli affitti con la fissazione di un tetto massimo agli spazi destinati ai dipendenti; nuova sforbiciata alle auto blu; probabilmente ulteriori riduzioni di trasferimenti ai Comuni e alle Regioni che non rispettano determinati parametri di spesa; eliminazione per decreto di alcune centinaia di enti intermedi. Il decreto sarà varato a ridosso del consiglio dei ministri straordinario convocato prima dell’Eurogruppo del 28 giugno in modo da consentire al premier, Mario Monti, di recarsi dai partner Ue con la riforma del lavoro approvata dal Parlamento e un pacchetto di riduzione della spesa in grado di evitare l’aumento dell’Iva programmato per l’autunno. Nelle ultime ore stanno emergendo novità sostanziose per le Province. In sostanza con il prossimo decreto ne verrebbero tagliate una quarantina (tutte quelle con meno di 300/350 mila abitanti con alcune eccezioni come, ad esempio, quelle delle due molisane) inoltre quelle delle grandi città sarebbero trasformate in Città Metropolitane. Sarebbe possibile però che le Province rimanenti tornino ad essere enti di primo grado, cioè eletti dal popolo e non più organi di secondo grado, cioè governati da rappresentanti scelti solo fra i consiglieri comunali.

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