La Papa-economy.

di Redazione. Nella tre-giorni che si è tenuta ad Assisi a fine marzo intitolata The Economy of Francesco, il Papa ha lanciato un forte messaggio ai giovani: ‘Cambiare l’economia. Non essere condannati al profitto. Superare l’assistenzialismo’.

Papa Francesco ha tracciato le linee guida della ‘sua’ economia dove gli ultimi si possano sedere al tavolo delle decisioni, dove lo sviluppo sia compatibile con la cura dell’ambiente, dove torni al centro il “bene comune”.

E per questo ha chiesto un “patto” ai giovani, invitandoli a scendere in campo, ad occupare i posti dove si decide, a sporcarsi le mani, a diventare “lievito” nella società: “O siete coinvolti o la storia vi passerà sopra”.

Cambiare i modelli economici perché “non siamo condannati” a perseguire solo il profitto, a scapito dei più poveri e dell’ambiente.

Superare il meccanismo dei debiti che porta alcuni Paesi alla “dipendenza”.

Andare oltre anche rispetto all’assistenzialismo perché dobbiamo “accettare che i poveri hanno la dignità sufficiente per sedersi ai nostri incontri, partecipare alle nostre discussioni e portare il pane alle loro case”. 

Un messaggio forte e chiaro, in cui si è parlato di un futuro in cui a ‘comandare’ non siano solo i numeri della finanza e neanche quelli del prodotto interno lordo. Per far crescere il benessere di tutti, nessuno escluso dalla “cultura dello scarto”, occorre un cambio di paradigma e soprattutto di stili di vita.

Il dopo-pandemia. “Passata la crisi sanitaria che stiamo attraversando, la peggiore reazione sarebbe di cadere ancora di più in un febbrile consumismo e in nuove forme di autoprotezione egoistica”.

“Non dimenticatevi, da una crisi mai si esce uguali: usciamo meglio o peggio. Facciamo crescere ciò che è buono, cogliamo l’opportunità e mettiamoci tutti al servizio del bene comune”.

La politica. Va cambiata l’economia, ma anche un certo modo di fare politica in cui si gioca solo a screditare l’avversario: “Questo screditare, calunniare o decontestualizzare l’interlocutore che non la pensa come noi è un modo di difendersi codardamente dalle decisioni che io dovrei assumere per risolvere tanti problemi”.

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