Equitalia, da gennaio 2017 parte il maxi-condono delle cartelle: come funziona?

di Fisco, Lavoro e Tasse. La prossima legge di stabilità 2017 prevede fra le molte novità, anche quella della cancellazione delle cartelle di Equitalia che rinuncerà così a recuperare interessi, sanzioni, ma non il pagamento dell’aggio forfettario fissato al 3%, invece che al 6%. Tale manovra è stata dunque ribattezzata maxi-condono fiscale ed è contenuta nella bozza
del D.L. fiscale che si accompagna alla legge di stabilità 2017 presentata pochi giorni fa alla stampa dall’esecutivo. Fra i contenuti della bozza è prevista anche la non automaticità di tale definizione agevolata delle cartelle, che potrà avvenire esclusivamente su domanda del contribuente. Con possibilità, di dilazionare gli importi dovuti fino ad un massimo di 36 rate mensili. Oltre alla sanatoria parziale, il decreto legge prevede anche la rottamazione di Equitalia stessa e il passaggio di funzioni e poteri all’Agenzia delle Entrate. L’obiettivo è quello di assecondare le raccomandazioni dagli organismi internazionali, sebbene migliaia di dipendenti rischiano di restare fuori se non verranno assorbiti nell’Agenzia fiscale. Per quanto riguarda la rottamazione delle cartelle di Equitalia, palazzo Chigi ha parlato di un intervento che porterà circa 4,3 miliardi di euro in più nella casse della Stato, mentre il Fisco spera di recuperare almeno 1 miliardo. Con riferimento all’ambito di applicazione oggettivo il maxi condono potrebbe riguardare solo i tributi ( tranne l’IVA che si applica anche in ambito comunitario) e i contributi assistenziali e previdenziali contestati dall’agenzia fiscale. Il Governo quindi esclude che qualsiasi cartella di Equitalia possa essere oggetto di sanatoria parziale. Per tutti i contribuenti che hanno ricevuto le multe per le violazioni al C.d.S o per mancato pagamento del bollo auto, e per tutte le imposte di competenza di Regioni e Comuni, come le addizionali comunali e regionali non ci sarà invece nulla da fare. Restano inoltre escluse le cartelle notificate in base a ruoli iscritti dal 01.01.2016. Le cartelle non pagate devono avere ad oggetto importi inseriti in ruoli entro il 31.12.2015, oggetto di rateizzazione anche decaduta o in corso. Per pagamenti parziali, già verificati alla data di entrata in vigore del provvedimento, il condono si riferisce ai soli carichi residui, non essendo ammessa una compensazione o restituzione di quanto ancora dovuto. La definizione si ritiene completata, con il versamento in unica soluzione o dell’ultima rata delle somme dovute. Molti contribuenti potrebbero quindi avere l’opportunità di chiudere i conti con l’agente della riscossione anche grazie ad un meccanismo dilazionato su 3 anni. Con il 1º versamento da effettuare subito e altre rate da saldare entro minimo 12 mesi e massimo 24 mesi dal pagamento iniziale. Molti debitori quindi per via di questo sconto importante sull’importo della cartella esattoriale potrebbero essere scoraggiati dall’aderire entro il 20 ottobre alla riammissione dei piani di rateazione. L’annuncio del governo potrebbe spingere non pochi debitori a temporeggiare in attesa di aderire alla sanatoria, che prevede costi più bassi. Lo sconto sull’importo indicato nella cartella di pagamento, può arrivare infatti sino al 52%. Si parla inoltre di circa 400 mila cartelle esattoriali da rottamare. I soggetti interessati dalla misura sono: il 38,2% persone fisiche, il 23,5% privati con un’attività economica (professione o impresa),  il 38,3% società.

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