Dipendenti e pensionati pagano le tasse per loro e per i furbi.

Ormai è una storia vecchia come il cucco, quella che vuole i lavoratori dipendenti salassati dal fisco fino all’ultimo centesimo e gli autonomi che dichiarano redditi ridicoli, quando, bontà loro, preferiscono l’elusione all’evasione: un coiffeur titolare di salone che dichiara la metà di una sciampista! Per i cittadini onesti e per bene il sistema fiscale italiano è una “porcheria”, per la Corte dei Conti è “desolante”“Grave il gap fiscale tra i dipendenti e gli autonomi.”! Per questo è necessario affrontare con un urgenza il nodo fiscale, con riforme ad hoc. Non basta un “730 precompilato” a risolvere i problemi dell’equità e della giustizia fiscale in un Paese che da decenni è al primo posto di tutte le classifiche mondiali in fatto di corruzione, evasione ed elusione fiscale!
E la magistratura contabile bacchetta chi preposto a far pagare le tasse a tutti e in proporzione a quanto realmente si riesce a guadagnare. Il funzionamento del sistema fiscale italiano – stigmatizza la Corte dei Conti – ha prodotto una ingiustificata grave sperequazione tra livello di contribuzione del lavoro dipendente e di pensione e quello derivante del lavoro autonomo. La normativa fiscale è spesso contraddittoria e mal coordinata, “adottata sulla spinta di emergenze contingenti e quasi mai inquadrata in una strategia di lungo periodo di contrasto all’evasione”.
La contraddittorietà della lotta all’evasione – sottolineano i giudici contabili – è colpa della politica! C’è l`esigenza di una diversa strategia di contrasto dell`evasione, basata in primo luogo sull`impiego della tecnologia, sia ai fini della naturale emersione delle basi imponibili, attraverso l’introduzione della fatturazione elettronica nei rapporti tra soggetti Iva e la diffusione degli obblighi di pagamento tracciato e di comunicazione telematica dei corrispettivi, sia in chiave persuasiva e conoscitiva, onde assicurare al contribuente la tempestiva e preventiva conoscenza dei dati fiscalmente significativi (fatture di acquisto e di vendita, pagamenti ed incassi, dati strutturali, consumi privati, ecc.).
D’altra parte, l’affievolimento del sistema sanzionatorio e il mancato potenziamento operativo dell`apparato di controllo hanno vanificato la razionalità teorica di un sistema fiscale basato sull’adempimento spontaneo, quale è quello che riguarda i circa cinque milioni di contribuenti che operano nel settore delle attività indipendenti e che sono, pertanto, in grado di autodeterminare almeno in parte il loro grado di lealtà fiscale. Il sistema dei controlli fiscali funziona male, è ‘depotenziato’. Chiosa la Corte dei Conti aggiungendo che ”le cause di tale insufficiente effetto deterrente” va cercata, tra l’altro, ”nella ricorrenza di condoni e sanatorie, la cui prospettiva rende autolesionistica la condotta di chi adempie correttamente e tempestivamente all’obbligazione tributaria”.

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2 Responses

  1. Massimo ha detto:

    I pensionati sono parassiti sociali che campano sulle spalle dei loro nipoti grazie alle regalie del sistema retributivo con cui i politici della prima repubblica si sono comprati i loro voti. Altro che pagatori di tasse: i pensionati sono solo dei gran ladroni.

  2. Giacomo-TO ha detto:

    Dipendenti e pensionati, si debbono gandianamente oRganizzare e gandianamente cacciare questi parlamentari che non vogliono sloggiare fino al 2023, li capisco con quanto guadagnano e tutto il resto: chiamali fessi.

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