Dateci solo un pezzo di terra da lavorare!

di Redazione. L’Italia non gode di grandi risorse, di materie prime, non ha giacimenti di petrolio o di diamanti, il carbone non lo scava più nessuno e… importiamo quasi tutto. L’unica cosa di cui disponiamo in abbondanza sono terra e mare! Molti giovani lo hanno capito da tempo e gridano il loro desiderio di “ritornare alla terra” ribadendo la loro volontà di coltivare i campi: Zolla dopo zolla, cambieremo il mondo!

Questo lo slogan dei giovani agricoltori romani contro la cementificazione del territorio, il degrado, l’incuria, la disoccupazione e tutti i mali che affliggono le società moderne. Oltretutto, oggi, con l’ausilio delle moderne tecnologie, quello dell’agricoltore è un lavoro imprenditoriale che non richiede sforzi, fatiche e tanti sacrifici in più rispetto a qualsiasi altra attività produttiva! Sono, ormai, lontani i tempi in cui i contadini si spezzavano la schiena nei campi!

I giovani lo hanno capito e lo rivendicano da tempo, ma lo Stato, come al solito, non ha la stessa prontezza, non gode della stessa lungimiranza e arriva sempre in ritardo sui grandi temi, occupato com’è nel gossip di bassa lega, ingabbiato nello scandalismo e distratto dai propri affarucci di bottega!

La politica non risponde adeguatamente alla domanda sempre più crescente di quei giovani che sono disposti a rimboccarsi le maniche e a cavalcare i trattori lontano dal caos e dalla disoccupazione delle grandi metropoli!

Vita sana e all’aria aperta, indipendenza economica e soprattutto un lavoro autonomo, indipendente che da grandi soddisfazioni: i giovani chiedono solo un pezzo di terra da poter lavorare! E così dei giovani agricoltori hanno disegnato sul muro di Monte Mario, a roma, un murales di 25 metri per “aprire un vertenza sull’accesso alla terra per le nuove generazioni”.

L’iniziativa promossa da Confederazione Italiana Agricoltori, l’Associazione “Territorio Roma” e la Cooperativa agricola CO.BR.AG.OR., denuncia le difficoltà nel trovare aree libere per dare risposta al crescente ritorno alla coltivazione nella campagna romana e non solo. Agevolare l’accesso al bene terra, investire nello “start up” aziendale, avviare affiancamenti di giovani agricoltori in aziende avviate.

Queste le richieste per il ricambio generazionale in agricoltura. Dall’accesso alla terra all’avviamento dell’azienda, per i giovani, l’ingresso in agricoltura è una corsa ad ostacoli che spiega il perché in Italia le imprese guidate da “under 35” sono solo il 3,4%.

Per favorire l’ingresso degli imprenditori junior nel primo settore, la difficoltà principale da affrontare è l’accesso al bene terra. In questo senso il disegno di legge – attualmente in fase di discussione in Commissione agricoltura del Senato – prevede l’istituzione della “Banca delle terre”: un inventario completo dei terreni agricoli disponibili, tra cui quelli di proprietà dello stato o di enti pubblici da destinare a imprenditori alle prime armi, con la possibilità di affittarli a prezzi agevolati. Una banca dati telematica, gestita dall’Ismea, che sia facilmente fruibile e in grado di offrire un quadro completo della disponibilità del bene terra in tutto lo Stivale.

La “Banca delle terre” sarebbe inoltre un mezzo efficace per dare trasparenza ai processi di compravendita dei terreni agricoli, segnata fortemente dall’attività speculativa che toglie i terreni a chi vuole fare impresa. Le forme societarie miste, previste dal decreto, tra anziani e giovani imprenditori, andrebbero a creare un patto generazionale tra agricoltori senior e junior per facilitare l’inserimento dei giovani in azienda.

Formule di partnership come l’affiancamento hanno il duplice vantaggio di tramandare le conoscenze tecniche e, nell’altra direzione, di portare freschezza imprenditoriale in contesti meno giovani. Altro obiettivo fondamentale del ddl è alleggerimento dei costi di avviamento dell’azienda, come il ricorso al credito di imposta, che consentirebbe una spinta per affrontare gli ammortamenti iniziali. Sono previste inoltre una serie di misure rivolte allo snellimento delle varie procedure amministrative complesse e dispendiose legate ai vari adempimenti burocratici della compravendita o del passaggio di proprietà dei terreni.

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