Covid-19. Fase 2: riapertura lenta e graduale.

di Redazione. Abbandonata ogni speranza che ci sia al mondo uno “straccio di scienziato” che, invece di esibirsi in tv, sia in grado di capirci qualcosa e dimostri di saper fare il suo mestiere che sarebbe quello di studiare per salvare l’intera umanità con un vaccino anti-Covid19 prima che il virus ci ammazzi tutti, la domanda è la seguente: quando riprenderemo a lavorare, a produrre, a guadagnare? E l’interrogativo si fa sempre più pressante soprattutto da parte di aziende e artigiani, ristoratori, albergatori e piccoli commercianti che se non riaprono bottega rischiano di morire non di coronavirus, ma di fame.

L’obbligo di restare in casa, le misure igieniche e il distanziamento sociale stanno dando i primi timidi risultati, anche se i deceduti sono sempre troppi!

Quindi il governo, pungolato dall’alleato di minoranza, Matteo Renzi (“Non possiamo chiuderci in casa per due anni”), e dagli industriali (“Impatto devastante per intero sistema produttivo) è meno timoroso sull’argomento. Tant’è che il premier Giuseppe Conte spiega la cosiddetta Fase 2, in un’intervista alla Bbc, ribadendo come “la guardia non sarà abbassata” e che ”solo gradualmente” verranno messe in campo le riaperture: ”Dobbiamo individuare alcuni settori che possono ricominciare la loro attività. Se gli scienziati danno il loro assenso, potremmo cominciare ad allentare alcune misure già alla fine di questo mese”.
Insomma, iniziamo a pensare al domani anche perché è impensabile – oltre che insostenibile in termini economici – restare chiusi in casa sine die con il reddito di cittadinanza o di emergenza o di nascita o come diavolo volete chiamarlo!

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *