Considerata la qualità dei programmi era meglio mettere il Canone Rai nella tassa dei rifiuti!

Le tasse non godono di grande affetto da parte dei contribuenti, ma se ce n’è una particolarmente odiosa questa è proprio il Canone Rai. Obbligatorio per tutti i possessori di un televisore, anche se non vogliono guardare i canali della tv pubblica. Viale Mazzini pubblicizza il suo canone come se fosse un abbonamento. In realtà è una tassa di possesso che, come stabilito dalla Cassazione, va pagata anche da chi voglia limitarsi a guardare centinaia di altri canali privati evitando quelli di Stato.

Ma se il televisore è un apparecchio atto a ricevere trasmissioni di chiunquepubblico e/o privato, abbia titolo a metterle in onda, allora quell’imposta deve essere divisa tra tutti i soggetti abilitati. Così non è, e l’opinione diffusa che la controprestazione del canone non sia un servizio (pubblico) diverso da quello erogato dagli altri operatori privati in quanto non serve a garantire il pluralismo né a evitare distorsioni dell’informazione, rende questo balzello tanto insopportabile, quanto evaso. L’unica differenza tra la Rai e le Tv private è soltanto il suo controllo politico, come dimostrano le recenti polemiche del Pd contro una Rai3 non ancora perfettamente ‘allineata’ ai diktat del “premier senza voto”. Infine, inserire il Canone nella bolletta della luce è stato uno ‘stupro’ fiscale. Ma se tassa deve essere che almeno 1) venga divisa tra tutte le emittenti, dacché la Rai è di fatto una tv commerciale come tutte le altre, oppure che 2) vengano criptate le trasmissioni Rai fornendo una card a coloro che pagano il canone: questa soluzione obbligherebbe chi vuole fruire del servizio a pagarlo e, nel contempo, consentirebbe a chi non se ne vuole servire di evitarne il pagamento. Insomma, un pò come accade oggi per Sky e Mediaset Premium!

“Pagare il canone Rai? Ma non ci penso neanche. Io non ho il televisore. Arriva il bollettino da una vita e faccio la raccolta differenziata, da buon cittadino”. Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, non ha dubbi:”Dovrei pagarlo se ho un iPad? Ma neanche a Cuba succede! Se io fruisco di un servizio lo pago. Se io non fruisco di un servizio perché dovrei pagarlo?” Il leader della Lega attacca: “Se la Rai è un servizio pubblico io sono Babbo Natale” e Renzi è un “genio” che “dice riduco le tasse e in realtà incassa il doppio sul canone Rai. Primo parliamo del fatto che la Rai sia o meno un servizio pubblico e cominciamo a ridere; secondo, non esiste presumere che tutti debbano vivere e sopravvivere col televisore in casa e uno dovrebbe pagare se ha il video citofono o se ha l’iPad. Ma stiamo scherzando?”. La proposta di Salvini è questa: “Privatizziamo due canali Rai e togliamo la pubblicità. Allora ha un senso pagare il servizio pubblico”.
“Fino a quando la Rai sarà governata dai partiti e, come si prospetta, direttamente dal governo, il canone dovrebbe essere di zero euro”. Così Beppe Grillo sul suo blog dove aggiunge: “La Rai è una tassa non è un servizio. La vogliono imporre a forza agli italiani come la tortura del waterboarding”.
“Impugneremo la decisione del Governo di far pagare il canone Rai con la bolletta elettrica e solleveremo questione di costituzionalità”, afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi.”Si tratta infatti di una misura illegittima che contrasta palesemente con la natura giuridica dell’imposta la quale, in base al Regio decreto legge 21 febbraio 1938, n. 246, si applica solo a chi possiede un apparecchio adibito alla ricezione di radioaudizioni televisive e non ha nulla a che vedere con le bollette”.

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