Che spreco lo ‘zucchero in bustina’ imposto per legge a bar e ristoranti.

Una volta nei bar c’erano le mitiche zuccheriere di acciaio, con il coperchio a vasistas e due lunghissimi cucchiaini per potersi servire. Poi, per motivi d’igiene, le zuccheriere aperte vennero bandite dagli esercizi pubblici, sostituite dalle bustine di zucchero. Comode, pratiche, igieniche ma ‘costose’ per bar, mense e ristoranti, costretti a pagare 14 euro per 5 kg di zucchero in bustina, quando prima pagavano poco meno di 5 euro per la stessa quantità di zucchero sfuso.
E poi lo ‘spreco’ di zucchero. Molti consumatori prendono la bustina di zucchero, ne strappano un lembo e versano un po’ di zucchero nel caffè. In ogni bustina di zucchero ci sono circa 5 grammi di zucchero, ma non tutti i consumatori versano l’intero contenuto della bustina nel caffè o nel cappuccino. Molti ne usano la metà, altri ancora meno. Piange davvero il cuore quando si vede il cestino della spazzatura pieno di zucchero. Un’inutile spreco, quando sarebbe sufficiente offrire alla clientela delle bustine con una minore quantità di prodotto. Ma le bustine di zucchero hanno preso sempre più piede, alimentando un business di bustine personalizzate, griffate, da collezione e persino con i numeri da giocare al Lotto.

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