Che emozione tornare nell’Archivio di Stato di Venezia!
e da quale razza di Storia maiuscola sei finito per sbucare. Per un Veneziano questo è molto importante perché la Venezia con la sua Storia non è una casa qualunque, è un microcosmo ricchissimo e singolare in cui si ha come l’onore di vivere e di muovere i propri passi dentro alle proprie microstorie. Se poi come oggi, si ha la fortuna d’essere accompagnati in questo tour sempre troppo breve da persone altrettanto maiuscole, competenti e preparate, la soddisfazione e l’emozione è ancora più grande… diventa ricordo indelebile. Mi è davvero piaciuto pochi minuti fa osservare dal vivo le pagine originali, i documenti in pergamena, i manoscritti, consunti e preziosissimi in cui si è lasciato traccia di molte delle vicende di Venezia. Nella fattispecie quest’oggi è toccato a Marin Falier il Doge “dalla bella mugièr che tutti la tràtta e lu la mantièn…” rivelarci oltre le sintetiche notizie della sua“damnatio memoriae” e del suo velo nero dipinto a Palazzo Ducale, quelli che sono stati i retroscena, i mandati, i compiti, le consegne che la Serenissima gli ha a lungo affidato. E’ stato come se il “Buon Marìn” per un attimo fosse transitato in mezzo alle montagne di documenti a “dirci la sua” quasi a illuminarci e discolpa e spiegazione di quanto è accaduto quella volta a Venezia… Dalle carte emergono ragioni, inciuci, interessi, manovre politiche, rivalità fra potenti famiglie nobiliari, e anche le Ambascerie, i contatti con i grandi della Storia, la nomina Dogale con la Promissione Dogale compilata “su misura” dopo le esperienze dei Dogi precedenti… e infine anche lo “scoperchiamento” della congiura… e la condanna quasi all’unanimità di una spietatezza che fa rabbrividire… Eppure era stato uno di loro, di quella stessa Venezia Serenissima… e invece no: si è ritrovato con la testa mozzata in mano. Lo so, la mia è solo fantasia… ma è stato per davvero bello essere condotti per mano almeno per un attimo dentro alle pieghe di tutte quelle carte con s’è fatta grande la nostra Repubblica Serenissima… Mi è piaciuto vedere sfilare via come in un film i faldoni saturi delle carte delle grandi Magistrature, del Consiglio, delle Schole, della Zecca, le Filze, e le Miscellanee e tutto resto… Quanta ricchezza inestimabile!… che è anche nostra. Non riusciremo mai a farci una chiara ragione di un mare così “Magno” di tanta bellezza storica, artistica, economica, politica e sapienziale… però sfiorarla con la mano, rincorrerla con l’occhio, ascoltarla per un attimo a volte aiuta… E’ bello essere Veneziani anche per questo… e in certi momenti lo avverti ancora di più.
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