Certe catastrofi potrebbero essere evitate.

di Antonello Laiso. La recente alluvione nelle Marche con purtroppo quei danni notevoli e persone decedute, pone quei dovuti accenti del dopo ovvero l’importanza che si da’ a pericolo avvenuto, ovvero di un qualcosa che pur conoscendo​ che potrebbe avvenire non e’ stato prevenuto.
In Italia sono note e censite con indice di pericolosità R che va’ da uno a quattro in ordine di rischio maggiore le zone a dissesto idrogeologico di certo tali rischi​ non sono un fenomeno nuovo ma di sempre, le alluvioni le frane e quant ‘altro ci ritroviamo a dare la dovuta​ importanza solo​ dopo.
La degradazione ambientale e’ dovuta in parte al clima in parte a erosione delle acque​ ​ in contesti predisposti che creano quell’ habitat per un dissesto.
Spesso con tutti gli sforzi della meteorologia non sono contesti ben individuabili e​ creano post enormi danni all’ ambiente ed alla popolazione .
Allora l’unica cosa che resta e’ la prevenzione, la messa in sicurezza del territorio​ ovvero quella che spesso​ viene trascurata o non viene fatta. Come del resto accade in altri tipi di sciagure.
Nelle leggi di bilancio vengono stanziate annualmente somme per tale prevenzione la fragilita’ e la vulnerabilita’ del territorio Italiano ma spesso quella prevenzione che dovrebbe essere fatta e’ fatta troppo frettolosamente come minimo vuoi per questioni di deficit di bilancio dei vari comuni interessati vuoi per inefficienza tecnica dovuta a quelle regole note e certe non osservate.
Ce ne accorgiamo sempre dopo e dopo e’ troppo tardi per tornare indietro,allora dovremo fare tesoro anche di un pur sciagura avvenuta​ per non solo quella dovuta prevenzione ma attenzionare questa indispensabilmente al territorio come da rischio .
Tecnicamente si puo fare tutto in alto Adige i numerosi​ corsi di fiumi e torrenti vengono attenzionati nel migliore dei modi, tale dovrebbe essere quell’input di un rischio reale e concreto​ di tutta la nostra penisola mettendo al primo posto tra le spese di bilancio di comuni e Regioni quelle della difesa del suolo​ e​ dell’ ambiente.​

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3 Responses

  1. Caber ha detto:

    In ITALIA manca, manca, manca, manca una legge sul CONSUMO DEL SUOLO: ne parla forse Giorgia?

  2. Fucsia ha detto:

    E’ notorio, è accertato,.. che l’82% dei nostri Comuni è a rischio: ne ferga a qualche partito? Gnor no.

  3. Della Vovere - Torino ha detto:

    Dal 1948 ad oggi, nessuna forza politica ha mai posto con forza la necessità di avere un PIANO IDROGEOLOGICO NAZIONALE, sarebbe ora che questo Piano sia oggetto di massima attenzione della politica.

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