Casta e bene comune, quando esploderà il popolo?
Anche la manovrina, predicata al mondo, con la quale ridurremmo privilegi, pensioni, stipendi (non si sa quando e di quale percentuale) è una vergognosa presa in giro, nei nostri riguardi. Cioè nei riguardi della gente normale. Come è possibile che nessuno, destra, sinistra, potenti o meno, risolva il problema degli stipendi dei normali lavoratori.
Con 1.100, 1.200 euro come può vivere una famiglia?
Sta qui il dramma della nostra Italia. Chi non fa niente oppure fa danni è strapagato, invece chi “mantiene” l’Italia e gli italiani è pagato, quando viene pagato, con le cifre di cui sopra. Io, spero che i poveri si ribellino, che il popolo torni in piazza.
Sopportare che la sinistra in astinenza di poltrone, non accetti la cancellazione delle Provincie, che si inventino sedi di ministeri a Monza nel nome di un federalismo a fisarmonica, che migliaia di vetture blu vengano ridotte a poche decine e che gli onorevoli facciano l’elemosina, non si sa rispetto a chi, di qualche centinaio di euro. Per l’esattezza cito il Corriere della Sera: “Sforbiciatina in Senato: spese tagliate dell’0,34%”.
E noi mollati da tutti, sindacati compresi, viviamo con 1.100 euro al mese, vediamo la benzina aumentare ogni giorno, i treni lo stesso, il metrò raddoppiare, i generi di “prima necessità” sparire e ricomparire con cifre mai uguali, i ticket sanitari lievitare… e chi più ne ha più ne metta.
La società non è giusta se non tiene conto del bene comune. E il bene comune esige coscienza civica e politica virtuosa!
I nostri cari sindacalisti parlano bene ma razzolano male, anzi malissimo. Condivido appieno l'analisi del post: Dove stavano i sindacti…
I sindacati ci hanno svenduti e adesso ci ritroviamo con stipendi da fame e costretti a lavorare fino a 70…
Il sindacato è colpevole dell'abolizione dell'art. 18 e adesso raccogli le firme per abrogare il jobs act!? Stanno in confusione…
Così come gli italiani non vanno più a votare, così non si iscrivono più ai sindacati, dei quali non si…
Il sindacato, come la politica, non rappresenta più i lavoratori ma soltanto se stesso e i propri interessi