Case green e auto elettriche, la transizione a suon di euro a carico delle famiglie.
di A
frutto di un compromesso fra paesi del nord e del centro Europa dove per i climi freddi il riscaldamento delle case è particolarmente dispendioso e i paesi del sud dove il freddo lo si ha solo un paio di mesi all’anno. I partiti italiani nella votazione si sono divisi. Il centrosinistra favorevole, il centrodestra contrario.Il centrosinistra si conferma paladino della lotta ai cambiamenti climatici, il centrodestra difensore del portafoglio dei meno abbienti che le spese per fare avanzare le proprie case di classe energetica non li hanno. Nell’immediato la direttiva dispone che dal 2025 non ci saranno più finanziamenti per chi vuole mettersi una caldaia tradizionale nuova. Inoltre dispone che gli edifici pubblici dovranno essere messi a norma entro il 2028. Si tratta di spese che ricadranno sui cittadini e incideranno sul prelievo fiscale. Che poi si risparmierà in futuro lo dicono in molti, ma molti non ci credono. Mentre le graduali trasformazioni degli edifici dei privati riguarderanno una percentuale degli edifici. Quali? Lo deciderà lo stato nazionale.
Le case nuove dovranno essere in classe A. E questo aumenterà i costi per chi vuole comprare una casa nuova. In altre parole: le spese sono sicure. I vantaggi si vedrà.
Si ripete la reazione da parte dei cittadini comuni sul blocco di produzione di auto a motore termico. Dal 2035 si produrranno solo auto elettriche. A distanza di dieci anni mancano le colonnine, non si sa quale sarà il costo di una ricarica e soprattutto ad oggi una auto elettrica ( si parte da 25000 euro) costa il doppio di una auto normale, che fra l’altro negli ultimi anni sono diventate care ( si parte dai 14000 euro). Anche il mercato dell’usato ha aumentato i prezzi. Si vendono anche auto con trecentomila chilometri e con venti anni di età. Se tenute bene tremila euro. Si vendono anche auto incidente, con motore rotto.
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