Cambiano le leggi dello Stato per salvare Berlusconi?

di Bianca Maria Catanese. Il fatto che i dipendenti/sudditi del leader Berlusconi lo difendano a spada tratta, non desta alcuna impressione nè stupore. Ognuno difende la propria poltroncina e se per difenderla si debbono dire e fare le cose più assurde, è forse più che giustificabile. Insisto però nel dire che è assurdo venirci a parlare di democrazia decapitata quando quella democrazia l’hanno uccisa proprio loro, lasciando che un leader, già condannato in secondo grado di giudizio, venisse candidato come premier. Nessuno di loro è stato onesto nei confronti del proprio elettorato. Ma su questo si può sorvolare, son cose trite e ritrite. Ma non penso che gli Italiani possano permettere che importantissime figure istituzionali, per salvare quel leader di partito, possano prendersi il lusso di calpestare a loro volta il terzo potere dello Stato. Una simile posizione da parte di chicchessia, per quanto importante possa essere, sarebbe assolutamente imperdonabile. Quindi vorrei augurarmi che coloro che stanno ai vertici della Repubblica, riflettano bene prima di stravolgere le leggi dello Stato a beneficio di un solo individuo, anche se leader.

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