Calabria terra di accoglienza: il Sindaco di Torre Melissa racconta il naufragio dei curdi.

di Giuseppe Ottaviano. In visita a Napoli per incontrare gli studenti del ‘Polo Tecnico Fermi-Gadda’, il sindaco di Torre Melissa, Gino Murgi ci ha parlato di accoglienza e di buone pratiche che partono dal Sud Italia.

Dalla Riace di Mimmo Lucano a Torre Melissia, la Calabria si dimostra terra di accoglienza. 

Il 10 gennaio scorso, una barca a vela con a bordo 51 profughi curdi è naufragata sulla costa di Torre Melissa.

Erano i giorni in cui si parlava della nave Diciotti, delle polemiche contro le Ong ed il soccorso in mare. I cittadini non hanno esitato a prestare i primi soccorsi, offrendo riparo e ristoro a quel gruppo di giovani in fuga dalla guerra. “Come si fa a restare indifferenti davanti ad una madre con il figlio di tre mesi in braccio? – chiedeva il sindaco Murgi, in lacrime poco dopo la tragedia – Come si fa a restare indifferenti a mamme che ti afferrano e ti dicono mio figlio è ancora in barca?”.

Oggi il sindaco Murgi è a Napoli per incontrare gli studenti e lanciare il proprio messaggio: “Ho fatto 400 km per arrivare qui a Napoli, l’ho fatto con grande gioia proprio per incontrare i giovani, sono loro il futuro della nostre comunità. Il mio è un messaggio semplice e spero l’abbiano recepito. Il messaggio è quello della solidarietà, della condivisione, noi siamo inesauribilmente apertura verso l’altro, quindi non possiamo chiuderci. Se ci chiudiamo rimaniamo da soli, e la solitudine è morte. Noi abbiamo bisogno di vita, la vita è quella che strasmettono loro e speriamo sia questo forte messaggio di apertura”.

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