Bustarelle, mazzette e tangenti. Italia prima in Europa!

Tutto il mondo è paese, o meglio tutta Europa è paese, ma il Belpaese li batte tutti in fatto di “bustarelle”! Il giro della corruzione in Italia pesa per 60 miliardi di euro ed è pari alla metà delle “mazzette” che circolano sotto-banco in tutto il Vecchio continente. Dei 120 miliardi che la Commissione Ue stima siano sottratti ogni anno all’economia continentale dalle tangenti, metà è di nostra competenza. E’ un record imbattibile che nessuno potrebbe mai invidiarci. Lo svelano i dati di Price&Waterhouse della Olaf, l’agenzia anti-frode della UE. Le possibilità che in Italia un appalto pubblico sia viziato dalla corruzione arrivano al 10% delle gare, oltre tre volte il dato francese e più di dieci volte quello dell’Olanda, dove il malaffare influisce per meno dell’1% sull’aggiudicazione dei contratti. In buona sostanza, da noi è truccata una gara pubblica su 10, quando la media in Francia è di una gara su 30 e in Olanda è di meno di una su 100. Monitorando, infatti, i dati relativi ad otto stati campione (Italia, Francia, Paesi Bassi, Lituania, Romania, Ungheria, Polonia e Spagna) e relativi a cinque settori, si scopre che il tasso di corruzione è da noi di oltre 3 volte superiore alla media europea, che si ferma al 3%. Insomma, per quanto riguarda bustarelle e mazzette non ci batte nessuno: siamo i migliori!Il settore dove la tangente dilaga maggiormente a livello europeo è quello dei corsi di formazione (28%), seguito dal settore idrico, dai materiali ferroviari e dagli appalti stradali. Sempre secondo il rapporto P&W, il nostro debole sono le gare truccate, quelle in cui il vincitore è già stato deciso a tavolino e a cui gli altri concorrenti partecipano pro forma, circostanza verificata nel 63% delle violazioni delle regole. Il conflitto di interesse, cioè l’attribuzione di appalti a parenti o amici, è “appena” al 23%. In effetti, nel paese del “tengo famiglia” ci si aspettava qualcosa di più. E’ stata stilata, per la rilevazione del fenomeno, una particolare classifica con valori che vanno da 1 a 100, in cui 100 rappresenta il valore più alto in fatto di legalità. Ebbene, l’Olanda si pone a quota 97, la Francia a 91, mentre l’Italia precipita a 57, seguita a ruota dai romeni con 55 punti. Ma non solo siamo i più corrotti, ma tendiamo anche a punire di meno. Tra il 2006 e il 2011, la Germania ha mandato in carcere 65 persone tra quante sono state “pizzicate” a fare i furbi, mentre da noi solo 14. Ma di chi è la colpa di tanta corruzione? Ad essere… ‘onesti’, dell’abilità, della raffinata specializzazione e dell’alta professionalità dei truffatori, anzitutto. Anche se, poi,  P&W stigmatizza che “in molti stati i funzionari pubblici non sono specificamente addestrati per assicurare la trasparenza”. In Italia, si insiste, “la mancanza di capacità nella pubblica amministrazione nella gestione di strutture altamente complesse crea spazio per frodi e corruzione. Questo, soprattutto dove potenti cartelli privati e organizzazioni criminali possono influenzare il processo di decisione politica”. Insomma, la disoccupazione, la crisi delle imprese e le tasse non bastano da soli a spiegare la gravità della crisi italiana. Ad affossare la nostra economia c’è anche la corruzione, con un costo per l’erario che si aggira intorno ai 60 miliardi di euro l’anno!

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