Bus Roots: l’autobus col giardino sul tetto!

La fantasia e la creatività dell’uomo a volte sa essere davvero sorprendente. Devono aver pensato questo i passanti che hanno visto transitare sotto i loro occhi il “Bus Roots“. Di cosa stiamo parlando? Di un autobus verde. Verde non per il suo colore, nè per l’utilizzo di energie rinnovabili, ma per la presenza di un giardino sul tetto. Finora l’architettura sostenibile ci ha già presentato progetti simili rivolti ai tetti degli edifici e molte città hanno accolto entusiaste la proposta,
tanto che Toronto ne ha persino imposto l’obbligo per tutte le nuove costruzioni, ma sulla capotte di un bus… “Se facciamo crescere un giardino sul tetto di ognuno dei 4.500 autobus della MTA, avremo 35 acri di spazio verde in più a New York, l’equivalente di quattro Bryant Park!”. Questa l’intuizione geniale di uno studente della New York University, Marco Castro Cosio, che aveva progettato il ‘Bus Roots’. E oggi quell’idea che sembrava quanto meno stravagante si è tradotta in realtà. Così, per le vie di Girona, soleggiata cittadina vicino a Barcellona, può capitare di imbattersi in un autobus che circola con un prato verde sul tetto. Non si tratta di una stravaganza o di un’opera artistica, ma di un esperimento per la riduzione della CO2 e, di fatto, anche un’attrazione turistica. L”Autocultural’ è un classico autobus con un sottile strato di componenti idroponici sul tetto, che consentono di far crescere delle piantine basse senza aggravare la struttura del mezzo con il peso normale del terriccio. Il giardino viene poi inaffiato manualmente oppure sfruttando l’acqua emessa dal sistema di aria condizionata di bordo. Il progetto spagnolo, Phyto Kinetic, è stato ideato da Marc Granen, arredatore d’esterni e paesaggista: “la mia missione – ha spiegato al Sunday Times – è quella di espandere l’area verde urbana, aumentando l’assorbimento della CO2, dando nel contempo al trasporto una nuova attrazione ecologico-turistica”. La società dei trasporti pubblici di Barcellona sta valutando se adottare l’Autocultural e sta cercando di trovare autisti con il ‘pollice verde’, che non si dimentichino di innaffiare il tetto.

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