Body-art, tra pittura e provocazione.

La “body art” – pittura del corpo – è un tipo di arte in cui la vernice è applicata ad una parte della pelle. Viene considerata una delle arti più antiche e, a differenza di tatuaggi, l’effetto è solo temporaneo, da poche ore fino ad un massimo di qualche settimana. Il principale mezzo espressivo usato per questo genere artistico è il corpo umano. Il corpo è usato per allestire eventi estemporanei con movimenti corporei accompagnati da musica, elementi scenografici, danze, sequenze di azioni e gesti. La body art rende il corpo protagonista assoluto considerandolo soggetto e oggetto dell’espressione artistica ed esibendolo come opera. Vi è la volontà di provocare, di scuotere le convinzioni in fatto di arte. All’uso del corpo come linguaggio, ricorrono sempre più artisti contemporanei di differenti tecniche e tematiche. Lea Vergine, nota critica d’arte, parla di alcuni caratteri che fanno da comune denominatore a questa maniera di fare arte: “la perdita di identità; il rifiuto del prevalere del senso della realtà sulla sfera emozionale; la romantica ribellione alla dipendenza da qualcuno o da qualcosa; la tenerezza come meta mancata e quindi frustrante; l’assenza (e l’angoscia che ne deriva) di una forma adulta, altruistica, d’ amore”. In queste azioni spesso gli autori sono ossessionati dalla necessità di agire in funzione dell’ altro. Vi è la necessità di mostrarsi per poter essere. Il performer non sceneggia la storia di un personaggio, ma è egli stesso storia e personaggio. Si volge così verso la ricerca di un’umanità non schiacciata dal funzionalismo della società, che sfugge al concetto di profitto. “L’ importante non è sapere, ma sapere che si sa. È uno stato in cui la cultura non serve più a niente. Sbloccate le forze produttive dell’ inconscio, si scatenano – in un continuo drammatizzare isterico – conflitti tra desiderio e difesa, tra licenza e divieto, tra contenuto latente e contenuto manifesto, tra pulsioni di vita e pulsioni di morte, tra voyerismo ed esibizionismo, tra tendenze sadiche e piacere masochistico, tra fantasie distruttive e catartiche”. Nelle azioni della body art la riproduzione meccanica (video, fotografia, film) assolve ad una duplice funzione: documentativa e di indagine penetrante. La body art è divenuta col passare degli anni un vero e proprio movimento artistico, iniziato a svilupparsi negli USA e in Europa verso la fine degli anni sessanta, che considera il corpo come massimo strumento espressivo. Il corpo è visto come riflesso esterno delle angosce e degli struggimenti dell’anima, come espressione stessa di arte. Questa corrente artistica è stata spesso oggetto di critiche in quanto considerata da molti oscena e offensiva verso il comune senso del pudore e il buon costume. Molti artisti infatti in questo periodo esprimevamo la loro visione artistica attraverso atti considerati dai più molto estremi e particolarmente forti, esibendo il proprio corpo nudo in pubblico e compiendo gesti che arrivavano anche all’auto inflizione di dolore fisico, per mostrare attraverso il corpo i tormenti del proprio mondo interiore. Col passare degli anni la body art ha preso sempre più piede in tutto il mondo sotto varie forme, da quelle temporanee, come il body painting e la nail art, a quelle permanenti come piercing, tatuaggi e branding.

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