Biden pronto a riconoscere il genocidio armeno.

di Attilio Runello. Secondo il New York Times sabato Biden denuncerà il genocidio degli armeni avvenuto ad opera dei turchi nel 1915, durante il conflitto mondiale, quando gli occhi del mondo guardavano da un’altra parte.
E’ il primo genocidio del ventesimo secolo e forse il primo in assoluto di cui si abbia notizia. All’interno dell’impero ottomano vi erano molte comunità come quella armena, quella greca.
Gli armeni finirono sotto il mirino dell’impero turco, che decide  di sterminarli. Gli armeni che erano abituati a vivere in pace all’interno dell’impero, anche se non erano mussulmani, all’inizio non sospettano nulla quando viene chiesto loro di lasciare le proprie abitazioni per essere trasferiti in altre aree dell’impero. In realtà si trattava di viaggi che avevano il solo scopo di farli morire di stenti. Rappresentò una novità assoluta da parte di un impero che sino a quel momento aveva sterminato solo chi cercava di ribellarsi.
Sembra che ne siano morti un milione e mezzo. Solo pochi riuscirono a salvarsi.
Il governo turco non ha mai ammesso il genocidio, anche perché se lo ammettesse potrebbe essere costretto a un maxirisarcimento.
E non è un caso che nel conflitto attuale fra Azerbaijan e Armenia i turchi stanno dalla parte dell’Azerbaijan e contro l’Armenia.
La dichiarazione di Biden sorprende perché nonostante tutto la Turchia è membro della Nato e per molti anni è stato un alleato fedele in funzione antisovietica.
Ma adesso le cose sono cambiate e il ruolo di potenza regionale che la Turchia cerca di esercitare senza consultarsi con gli americani inizia a dare fastidio.
Allo stesso modo in cui Biden ha dato dell’assassino a Putin ed esercita pressione per la gestione dei dissidenti – ma al tempo stesso chiede un colloquio con Putin – così denuncia quello che è stato il primo genocidio della storia, ma probabilmente non ha intenzione di chiudere con Erdogan.
Se portata avanti potrebbe essere la dottrina Biden, quella di sottolineare il mancato rispetto dei diritti umani ma al tempo stesso mantenere un dialogo con altri paesi che non esercitano la democrazia secondo i canoni occidentali.
Il medioriente è una delle aree più delicate al momento, dove Biden continuerà la politica estera instaurata da Trump di riconoscimenti  fra Israele e altri paesi dell’area. Non può permettersi di avere troppi nemici,
Nei confronti della Cina non sono mancate le accuse da parte dell’amministrazione Biden sul trattamento riservato dalla Cina a una minoranza mussulmana. Tuttavia aldilà della guerra di dazi iniziata da Trump laddove si può cooperare lo si farà. La Cina ha aderito alla partecipazione a un summit promosso da Biden sui cambiamenti climatici.
Per il momento abbiamo assistito ad una escalation russa che ha ammassato truppe ai confini con l’Ucraina, probabilmente nell’ottica di una futura adesione dell’Ucraina alla Nato. E sappiamo che la Nato lascerà l’Afghanistan entro il prossimo settembre. E lo lascerà in un contesto in cui i talebani probabilmente riprenderanno il controllo del paese. E andrà già bene se si impegneranno a non ospitare terroristi.
C’è da preoccuparsi.

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