Prezzi alle stelle. Stipendi allo stallo! Produrre energia è vitale, più del pane.

Il caro energia, tanto ventilato, non era una boutade, ma una triste realtà che ogni cittadino italiano sta vivendo sulla propria pelle.

Un aumento generale dei prezzi che non si ferma alla pompa di benzina o al contatore di luce e gas, ma un vero e proprio tsunami che si è abbattuto su tutti quanti i generi di consumo, dal latte, al pane, alla pasta, dai vestiti, alle scarpe, ai mobili, dal medico al meccanico, all’idraulico.

Certo, se pensavamo di fare le nozze con i fichi secchi, ovvero continuare a spendere e spandere senza ‘produrre energia’, ma andandola a comprare a coro prezzo da chi la produce a ridosso dei nostri confini, ci sbagliavamo di grosso!

Ora, fermi restando gli stipendi e le pensioni, che al contrario delle partite Iva non possono adeguarsi da soli al caro vita, o ci decidiamo a produrre energia in proprio, pur nel rispetto dell’ambiente, oppure dobbiamo rassegnarci a consumare di meno, a fare qualche passo indietro, magari fino alle candele per fare luce e a sopportare un debito pubblico che sta aumentando a dismisura, fino a schiacciarci.

Il che tradotto in soldoni significa non solo tagliare dal bilancio familiare il superfluo, ma addirittura il necessario, fino a quando non saremo costretti a limitare anche l’indispensabile!

Insomma, i soldi che l’Europa ci sta prestando e che molto presto saremo chiamati a restituire con tanto d’interessi, invece di essere ‘sperperati’ in bonus e prebende che il più delle volte vanno a finire nelle tasche sbagliate, andrebbero concentrati sulla creazione di fonti di energia rinnovabili senza pregiudiziali, nè ideologiche nè burocratiche.

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1 Response

  1. Attilio Runello ha detto:

    I venti che tirano forse serviranno a far capire a qualcuno dei tanti che erano contro la Tap, contro le trivellazioni nell’Adriatico, che hanno proibito il nucleare, che hanno proibito lo shale gas che non si può dire sempre di no a tutto.
    Auspichiamo che il fotovoltaico in Italia decolli. Ma nel frattempo che facciamo? La politica energetica e uno dei fattori strategici e non si possono lasciare nelle mani degli umori mutevoli di tante persone in Italia.

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