Aria condizionata causa di litigio fra colleghi d’ufficio.

Quasi 7 lavoratori su 10 (68%), durante le calde e afose giornate estive, litigano a causa del “condizionatore”. Dipendenti e impiegati ammettono di aver avuto da ridire almeno una volta con i colleghi per questo motivo. In particolare sono le donne (75%) a soffrire l’accensione dei climatizzatori. E’ quanto emerge da un’indagine promossa da Found, condotta su circa 2.500 lavoratori-dipendenti d’ufficio, tra uomini e donne di età compresa tra 25 e 65 anni, realizzata con metodologia Woa (Web Opinion Analysis) attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community dedicate, per scoprire quali sono le principali problematiche che nascono in ufficio. La maggiore sensibilità delle donne al climatizzatore non è casuale, ma ha una base scientifica, come ha svelato uno uno studio condotto da Boris Kingma della Maastricht University Medical Centre. La temperatura degli edifici, infatti, viene calcolata sul metabolismo basale (Basal metabolic rate, Bmr) di un uomo medio. Per questo motivo il gentil sesso si affida a cardigan (29%), giacchette (25%) e sciarpe (21%) per contrastare le temperature ‘glaciali’ del posto di lavoro. In Italia, a conferma dei dati internazionali, sono soprattutto le donne (75%) a soffrire il freddo, contro il 25% degli uomini. In generale, il 75% delle italiane ha una bassa sopportazione del freddo, anche se in molti casi il vero motivo che le spinge a lamentarsi sono i disturbi fisici che possono essere provocati dall’aria fredda come mal di schiena (27%), torcicollo (25%) e mal di pancia (19%). Donne, ma anche uomini insofferenti, che nell’arco della giornata si lamentano in media una volta alla mattina e una al pomeriggio nel 42% dei casi, almeno 4 volte al giorno nel 38% e non meno di 2 volte al giorno nel 35%. C’è persino chi non si stanca di lamentarsi durante tutto l’arco della giornata (5%). Il 65% dei lavoratori, per fare notare che qualcosa non va, comincia a indossare gradualmente, uno dietro l’altro, capi d’abbigliamento sempre più pesanti, con l’aggiunta di sciarpe o foulard. Anche se a volte basta solo uno sguardo di comprensione (56%) per capire cosa ne pensano. E se questi escamotage non bastono, il 52% inizia a sbuffare, un metodo classico per segnalare indirettamente che qualcosa non va. Ci sono però 5 regole d’oro suggerite dagli autori della ricerca per convivere meglio in ufficio, con o senza aria condizionata: 1. E’ importante sostenere il bene comune di un gruppo e mettere in secondo piano i bisogni personali. Questo non vuol dire rinunciare ad un bisogno, ma condividere la problematica e trovare una soluzione condivisa; 2. Una delle regole più importanti per convivere con un problema è imparare a subirlo, ma solo in parte, per trovare la soluzione più giusta ed eliminarlo. Per questo motivo il grado di sopportazione personale deve essere allenato; 3. Se qualcuno soffre più di un altro l’aria condizionata, l’importante è non trovarsi nella postazione sbagliata. Avere l’aria puntata contro può essere molto fastidioso: la soluzione ideale è scegliere un posto al riparo dal gelo; 4. Quando è ora di spegnere l’aria condizionata e affrontare l’aria torrida di una bella giornata, cibi freschi e ricchi d’acqua sono un toccasana per il corpo. Non risolvono nell’immediato il problema, ma aiutano a sopportare meglio il caldo; 5. Trovarsi a ridosso della finestra può sembrare uno svantaggio, ma diventa un vantaggio se si riesce a sfruttare le giornate ventilate. Basta avere uno spiraglio d’aria puntato contro, con le persiane a filtrare i raggi di sole, per affrontare con le giuste armi l’afa.

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