Anno nuovo, vita nuova: cambiare è possibile!

Un vecchio adagio sosteneva che “Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia non sa quel che trova”. Non c’è dubbio che se si intraprende una nuova strada non si può sapere con certezza a che cosa si vada incontro. Ma la soluzione che questo proverbio sembra suggerire – non abbandonare mai le vecchie strade – laddove venisse messa sempre in pratica, impedirebbe ogni progresso, evoluzione o trasformazione. E invece a volte è necessario abbandonare la “strada vecchia” per quella nuova e aprirci al cambiamento. Lo aveva già capito Cristoforo Colombo che, cercando una nuova strada per le Indie, trovò qualcosa che non si aspettava, l’America. La “paura del cambiamento” è essenzialmente la paura di uscire dalla zona di “comfort” in cui ci sentiamo sicuri e che comprende spazi conosciuti, familiari e amici, abitudini. Pensiamo che sia più semplice e comodo compiere sempre le stesse azioni, vedere sempre le stesse persone e ignoriamo che quando usciamo dall’area protetta e quindi dall’abitudine impariamo, cresciamo e miglioriamo. L’autostima cresce. Gli orizzonti si allargano. E’ per questo che il primo passo verso il miglioramento ed il cambiamento consiste nel “rompere le abitudini”, quindi rompere i vecchi schemi. Lo stesso processo psicoterapeutico funziona in questo modo poichè permette alla persona di allenarsi a vedere la vita da nuovi punti di vista rendendola più flessibile e più aperta al cambiamento. Molte delle nostre abitudini quotidiane sono inconsapevoli: compiamo spesso gli stessi gesti, le stesse strade, ma non ce ne accorgiamo. Un utile esercizio può essere quello di annotare quotidianamente le nostre abitudini ed iniziare a inserire piccoli cambiamenti: se andiamo al lavoro e percorriamo sempre la stessa strada iniziamo a cambiare strada. Se prendiamo i mezzi pubblici possiamo provare a cambiarli e quindi seguire altri percorsi. A colazione anziché il caffè possiamo provare a bere il thè o una spremuta d’arancia. Possiamo cambiare il tipo di pranzo che facciamo oppure condividere il pasto con un collega col quale solitamente parliamo poco. Quando torniamo a casa anziché accendere la TV o il computer possiamo accendere lo stereo ed ascoltare della musica piacevole. Dunque tanti piccoli esercizi per sperimentarsi in una veste nuova e rompere il cerchio dell’abitudine per esplorare nuove strade. L’utilità di questi semplici esercizi è imparare a “creare situazioni nuove” nelle quali trovarsi a proprio agio ed allargare la nostra zona di comfort. E’ importante imparare a cambiare, perché la protezione può diventare una catena e talvolta rallentare o impedire un vero e proprio cambiamento e quindi la crescita e la realizzazione personale. L’abitudine al cambiamento quindi porta ad una maggiore ampiezza del nostro focus rispetto alla visuale della nostra vita. E ci permette di imparare ad affrontare facilmente anche i cambiamenti più consistenti, anzichè procrastinare per pigrizia o per paura. Inoltre se “osiamo cambiare” scopriremo che molti dei cambiamenti che ci spaventano in realtà sono molto più semplici di ciò che si immagina.

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