Ancora con questa storia delle puttane e della ricevuta fiscale!?

Che l’Italia sia un grande Paese, fatto di grandi evasori e nel quale solo “le buste paga” versano al fisco più di quanto dovuto per bilanciare il sommerso di chi impunemente continua ad evadere ed eludere l’erario, e non perchè categoria più onesta di quest’ultima, ma perchè impossibilitata nel fare altrimenti, non lo scopriamo certamente oggi.

Idraulici, dentisti, meccanici, imbianchini, elettricisti, parrucchieri – con le dovute eccezioni del caso che purtroppo confermano la regola del perfetto evasore – quando fanno gli “onesti”, propongono al cliente due tariffe: con o senza fattura. E quasi sempre l’onesto ed integerrimo “cittadino-cliente”, che si lamenta e s’indigna di pagare le tasse pure per chi le evade, sceglie secondo convenienza e mai con coscienza, responsabilità e senso civico.
Ciò nonostante c’è ancora qualche buontempone convinto che in questo grande Paese la prostituzione andrebbe regolarmente tassata! Che sia doveroso, per chi va a puttane, pretendere la ricevuta fiscale dalla gentile prestatrice d’opera mettendo nero su bianco addirittura il Codice Fiscale del “consumatore”!
Quando lorsignori scenderanno dal paese delle illusioni in quello reale dell’evasione e dell’elusione fiscale, degli appalti truccati e delle bustarelle e capiranno che portare in detrazione ogni genere di spesa è l’unica strada percorribile per raggiungere l’equità fiscale e la giustizia sociale, solo quando controllati e controllori vedranno decapitata la mazzetta sotto la mannaia della repressione e della certezza della pena scevra da condoni e sanatorie, soltanto allora potremmo definirci una Repubblica democratica e un Paese civile. Altrimenti resteremo, senza via di scampo, un paese che continua ad andare a puttane, senza ricevuta!

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