Alla fine a pagare il conto del Coronavirus saranno sempre i “soliti fessi”!
di un pensionato. Premessa la piena e completa solidarietà alle “zone rosse” e alle persone colpite da Coronavirus, e ci mancherebbe il contrario, mi dovete altresì consentire un’osservazione che sicuramente farà infuriare molti, ma che mi viene dal profondo del cuore!
Albergatori, ristoratori, ecc, ecc, si lamentano – a ragione – per il calo di presenze a causa del Coronavirus e chiedono aiuti economi allo Stato per i mancati guadagni.
Ok, va bene. O meglio andrebbe bene se vivessimo in un Sistema Italia dove tutti pagano le tasse e ognuno contribuisce a versare all’erario per quanto dovuto.
Ma andrebbe ricordato che lo Stato – soprattutto quando si tratta di mettere le mani nelle tasche degli italiani – siamo noi cittadini e che il più spesso delle volte coloro che vengono spremuti come limoni, o per una emergenza o per l’altra, sono sempre i cosiddetti “soliti fessi”, meglio identificati nei lavoratori dipendenti e nei pensionati: il bancomat dello Stato Italiano!
E allora, per venire, al punto iniziale, mi sorge spontanea una domanda, senza offesa per nessuno, ben inteso: ma perché coloro che adesso sono in difficoltà e che reclamano aiuti di Stato, quando fanno il pieno e incassano a piene mani se ne stanno zitti e buoni e non dividono i loro utili con i cittadini più disagiati?
Ad emergenza finita, mi farebbe un immenso piacere poter condividere con questi miei connazionali non solo le perdite ma anche gli utili, e che a pagare il conto del Coronavirus fossero per una volta i ricconi del nostro paese che possiedono la maggior parte della ricchezza nazionale, e poi la Ue, il Fmi, la Bce e compagnia cantando e non sempre e soltanto i “soliti fessi”!
E allora avanti ORGANIZIAMOCI…. ma chi muove il primo passo?
In ITALIA CI sono circa 16.000.000 di pensionati, un numero notevole.
Questi 16.000.000 non hanno un loro Movimento degno di questo nome, ma sono presenti in partiti e movimenti.
Basterebbe iniziare ad organizzarsi:il tempo c’è.
Il problema in Italia è il solito:Mugugnare sempre, agire forse