A che servono i Prefetti? Tar li sconfessa: nozze gay valide!

A che servono i Prefetti? Con il decentramento amministrativo, il federalismo fiscale e i maggiori poteri conferiti ai Sindaci e ai Presidenti di Regione, la figura ottocentesca del vecchio burocrate di Stato messo lì in ogni capoluogo di provincia a rappresentare il governo è più che mai obsoleta quanto esageratamente dispendiosa per le tasche dei contribuenti. A riprova dell’inutilità dell’istituto prefettizio – trasformatosi nel corso degli anni in ‘refugium peccatorum’ della politica ovvero in una sorta di parcheggio di lusso dove ‘sistemare’ a suon di migliaia di euro al mese gli amici degli amici che non trovano spazio in parlamento e nei vari consigli di amministrazioni delle aziende – un’altra tegola cade sul Viminale.
Il Tar del Lazio sconfessa Alfano e mette in un angolo i prefetti sentenziando che le nozze gay sono valide! I prefetti non possono annullare trascrizioni, solo un giudice può deciderlo: “L’annullamento di trascrizioni nel registro dello stato civile di matrimoni contratti da persone dello stesso sesso, celebrati all’estero – si legge nelle motivazioni pubblicate dal Segretariato generale della giustizia amministrativa – può essere disposto solo dall’Autorità giudiziaria ordinaria”. E, quindi “il Ministero dell’Interno e le prefetture non hanno il potere di intervenire direttamente annullando le trascrizioni”. Lo scorso 12 febbraio la sezione I Ter del Tar del Lazio ha accolto i ricorsi annullando le trascrizioni nel registro voluto dal sindaco Ignazio Marino e stralciando la circolare di Alfano. “Nel decidere tali controversie – si legge ancora – il giudice amministrativo ha eseguito una ricognizione della normativa comunitaria e nazionale e della giurisprudenza costituzionale e di legittimità, giungendo ad affermare che l’attuale disciplina nazionale non consente di celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso e, conseguentemente, matrimoni del genere non sono trascrivibili”.

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