Una ‘spia’ dei tumori a fior di pelle: funziona così il ‘neo artificiale’ sviluppato grazie alla biologia sintetica nei laboratori del Politecnico federale di Zurigo (Eth) a Basilea.
Progettato come strumento di diagnosi precoce, è formato da cellule geneticamente modificate che, impiantate sotto la cute, si scuriscono quando rilevano livelli anomali di calcio nel sangue, segnalando così l’evoluzione della malattia. Sperimentato su modelli animali, questo sistema di allerta ha dimostrato di funzionare nelle quattro forme di tumore più comuni: colon, polmone, prostata e mammella. I risultati, pubblicati sulla rivista Science Translational Medicine, potrebbero aprire la strada ad una nuova generazione di sensori da impiantare nell’organismoper monitorare molecole spia di altre malattie, come quelle neurodegenerative. Le premesse sono incoraggianti, anche se ci vorranno almeno 10 anni perché questa sorta di tatuaggio biotech possa essere usato sull’uomo.
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