Troppi candidati PD alle primarie del centrosinistra?
1. sensazionalismo giornalistico entusiasta di poter usare termini come “caos”, “baraonda” e “ammucchiata”.
2. preoccupazione di alcuni candidati di avere troppe concorrenze.
Fine. Il resto è scrivere o parlare irragionevolmente. Non si capisce perché debba essere un problema che una competizione democratica aperta abbia molti concorrenti. Non si vedono le controindicazioni per gli elettori, né per il partito, né per il mio gatto. Negli Stati Uniti, se si vuole ricorrere ancora una volta a quel paragone, alle primarie si candidano in sei, otto, dieci. Nessuno si agita. Il PD è un partito di molti pensieri e di molte individualità – come ogni grande partito contemporaneo – che deve trovare quella capace di governare le altre. E chiamare tutto questo “baraonda” o “ammucchiata” è un inganno linguistico: allo stesso modo potremmo definire allora “invasione”, “calata”, “bolgia”, una grande partecipazione al voto, andando avanti con gli stessi inganni. Certo, possiamo fare valutazioni, battute, alzare il sopracciglio sulla presunzione di alcune di queste candidature di rappresentare davvero qualcosa. Possiamo dispiacerci che candidati che vorremmo complici siano invece divisi. Ma sono osservazioni critiche dedicate a ciascuno dei candidati, non al loro essere “tanti”. Le primarie sono una buona cosa, e questo confonde gli allarmisti a tempo pieno. Abbiamo già parecchi pensieri, e parecchie ragioni per preoccuparci dello stato della politica e pure di quello del PD. Non ci facciamo convincere anche che dobbiamo essere impensieriti dai troppi candidati.
In ITALIA siamo di fatto una MONARCHIA cara da mantenere e che rende pochino.
TUTTI, TUTTI, TUTTI in Italia tanto pagano i fessi di Italiani
QUALCUNO ha chiesto di rivedere il cambio LIRA \ EURO?
IO vedo auto, auto, auto, auto. Vedo che si spende per sigarette, giochi,...Ci sarà povertà ma quello che vedo è…
I nostri cari sindacalisti parlano bene ma razzolano male, anzi malissimo. Condivido appieno l'analisi del post: Dove stavano i sindacti…