Tesla non sta vendendo i propri bitcoin!

di Emanuele Magrini. Tesla un’azienda multinazionale statunitense specializzata nella produzione di auto elettriche, pannelli fotovoltaici e sistemi di stoccaggio energetico, ha acquisto 1,5 Miliardi di dollari, per poi venderne da prima un 10% “per testare la liquidità del mercato”, successivamente proprio durante il secondo trimetre di quest’anno ne hanno venuti una buona parte circa il 75% dei restanti, mentre in quest’ultimo trimestre appena concluso non ne anno venduti, né acquistati nessuno.

“Il CEO Elon Musk ha dichiarato durante la chiamata sugli utili(Del secondo trimestre del 2022) di Tesla che la società ha venduto la maggior parte dei suoi bitcoin per massimizzare la sua posizione di cassa, ‘data dall’incertezza delle restrizioni COVID in Cina’. Ha aggiunto, tuttavia, che Tesla è disposta ad aumentare la sua esposizione a bitcoin in futuro e ‘questo non dovrebbe essere preso come un verdetto su Bitcoin’.” CoinDesk 20 luglio 2022

A questo punto, partendo dall’esempio di Tesla, più che approfondire la questione con supposizioni varie, anche perché non ho la famigerata sfera di cristallo, mi sono venute in mente alcune domande che almeno io personalmente reputo interessanti: Per una persona che attualmente possiede bitcoin che senso ha vendere? Quanto è sensato detenere dei bitcoin per un lasso di tempo indefinito? (Per poi spenderli, utilizzarli come collaterale per un prestito e lasciarli in eredità – la classica strategia Hold) E qui eccola che arriva subdola la domanda delle domande: Quante perone che detengono bitcoin attualmente lo stanno facendo in ottica di lungo/lunghissimo periodo?

Ognuno ha la sua strategia, possiamo dire così, ognuno gestisce i propri soldi come vuole, ma effettivamente anche solo da un punto di vista speculativo detenere i propri bitcoin a vita sembra essere una scelta sempre più condivisa, soprattutto in virtù del fatto che esisteranno solamente 21 milioni di BTC, mentre tutte le altre monete e risorse in genere non sono così prevedibili.

Comunque ragionandoci meglio la vera domanda delle domande introno a Bitcoin che si fanno tutti i Bitcoiner e anche chi di Bitcoin conosce a malapena il nome è: “Chi ha inventato Bitcoin?” O meglio: “Chi è, chi era, chi sono o chi erano Satoshi Nakamoto?”

Io personalmente non me lo domando più, in primo luogo perché do molto credito a chi sostiene che Nakamoto era Hal Finney, brillante sviluppatore statunitense che ha ricevuto la prima transazione bitcoin, scomparso a seguito della SLA, ed in secondo luogo perché ormai non ha più importanza, anzi, come sostengono molti Bitcoiner, la rete senza Nakamoto è cresciuta in modo molto indipendente, senza un singolo leader e senza un singolo punto di attacco.

Inoltre Bitcoin secondo me è diventato un movimento sociale e culturale talmente radicato che penso sopravvivrebbe anche nell’eventualità di un ritorno di Satoshi Nakamoto, ed un suo eventuale desiderio di abbandonale il progetto, o vendere le proprie monete!

Spero di esser stato utile, sono sempre ben accette domande e consigli, mentre aggiungo che mi piacerebbe raccogliere anche altre riflessioni su Bitcoin, che siano un elogio ad una caratteristica in particolare o una semplice frase personale di un appassionato, da ospitare qui alla fine di ogni articolo o come un articolo a sé!

Cerco di raccogliere quante più riflessioni possibili per fotografare al meglio il fenomeno Bitcoin e le sue narrative sociali!

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