Spero di sbagliarmi. Però… pesce grande mangia pesce piccolo!

di Pier Giorgio Tomatis. Sulla tragedia del treno deragliato a Pioltello si è sentito e letto parecchio. Mi pare che gli inquirenti siano orientati a sostenere che la colpa del disastro sia stato il cedimento strutturale di un componente fondamentale per questo mezzo di trasporto: una rotaia.
Ci sono stati (purtroppo) dei morti e dei feriti. Qualcuno dovrà risarcire i danni provocati (Ferrovie, Istituti Assicurativi) e voglio pensare di sbagliare affermando che ognuno otterrà una equa e giusta compensazione per la perdita avuta o le ferite (ben sapendo che nel caso di decesso non esiste una somma di denaro sufficiente a pareggiare quanto si è perso).
Tuttavia, il sospetto che siccome Ferrovie dello Stato è un’azienda grande (e non una grande azienda) i costi che sosterrà direttamente o indirettamente (Assicurazioni) per sistemare questa triste faccenda non saranno alti.
Lo ripeto: è una mia opinione però a pensar male si commette peccato ma quasi sempre ci si azzecca… Un’altra tragedia ha funestato le cronache di questo inizio d’anno. La petroliera iraniana Sanchi è affondata con buona parte delle 136 mila tonnellate di greggio che trasportava prima di incendiarsi e colare a picco nel Mare Cinese. I 32 marinai a bordo sono tutti morti.
L’oro nero è finito in acqua e secondo la State Oceanic Administration, interpellata dai media cinesi, “non c’è al momento una grande minaccia ambientale all’ecosistema marino perché, a causa della loro ‘volatilità’, la ‘gran parte’ di questi idrocarburi si è dispersa nell’aria”. Il sospetto che nonostante Oleo Sponge (la super spugna), Pure (la cera sintetica), l’italiana Bio-on (bioplastica), Woolres e Ecoalf (lana) e altri innovativi sistemi per ripulire i mari e gli oceani dal petrolio killer il tutto finisca così con un altro tipo di colpo di spugna (quello classico, per intenderci) è forte.
Del resto, stiamo parlando di colossi internazionali e la Natura, pur trovandosi in tutto il mondo, non è una multinazionale e ha il torto di produrre vita e non reddito. In questa impari lotta è quasi logico sospettare che sarà essa a pagare il fio del disastro.
La Qualcomm è stata multata dalla Commissione Europea perché avrebbe pagato Apple affinché si approvvigionasse dei suoi chip che consentono a smartphone e tablet di collegarsi alla rete cellulare e che sono usati sia per la trasmissione di dati che voce.
La ditta ha ovviamente fatto ricorso. Anche qui ci troviamo di fronte a un colosso internazionale e alla prospettiva di pagare (lecitamente) il dovuto.
Lo farà? Chissà. E’ questione per avvocati. Vedremo chi avrà assunto i più bravi. Il pesce grande (lo squalo) mangia il piccolo. E’ la natura. Se poi il pesce più grande ha sempre più fame sembra destino che si trovino sempre meno pesci in questo mar…

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