Silenzio e rabbia.

Cambiano i governi. Cambiano i governanti, ma la musica è sempre la stessa…
piangere sul latte versato e cercare di chiudere le stalle quando i buoi sono già scappati. Prevenire mai. Curare giammai! Su quel ponte poteva esserci chiunque di noi. Non è accettabile una tragedia del genere. Non è più plausibile pagare centinaia di migliaia di euro di tasse per poi vedersi crollare addosso un intero paese e assistere al solito ‘scarica-barile’. Eppure è così, da sempre e come sempre l’Italia piange ancora una volta le vittime dell’incuria, dell’inefficienza, dell’inefficacia, dell’incompetenza se non addirittura della disonestà di chi è lautamente pagato per il governo e l’amministrazione del paese, il controllo del territorio, la verifica, il collaudo e la manutenzione delle infrastrutture. Paghiamo Tasse a non finire e Pedaggi autostradali ai limiti dell’usura per vederci poi crollare addosso strade e ponti di un’Italia senza più nè capo nè coda. Nessuna polemica, nessuna strumentalizzazione, per pietà delle vittime: il SILENZIO è un segno di rispetto dovuto e doveroso; la RABBIA un sentimento spontaneo e irrefrenabile per l’ennesima tragedia che poteva essere evitata. Ha ragione chi difende il governo anche per questo luttuoso evento: 3 mesi sono pochi per rimettere a posto un paese sfasciato! Ma il buongiorno si vede dal mattino… e a questi – e per questi s’intende tutta la ‘politica’, tutto il ‘sitema-italia’ – non sarebbero sufficienti neppure 100 anni per ripianare una buca, figuriamoci per mettere in sicurezza un intero paese. Quindi niente alibi per nessuno: non possiamo e non dobbiamo mettere a tacere le responsabilità di chi è preposto alla manutenzione e al controllo. Basta con lo scarica barile. Basta al fatto che quando c’è da prendere sono tutti in prima fila e quando c’è da dare non si vede più nessuno! Bisogna attivarsi prima della tragedia. Occorre trovare e punire i responsabili. Dopo a fare i funerali delle povere vittime basta il prete, senza ministri e corone di stato!

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