Se il popolo è a “secco” difficilmente l’economia cammina!

di Sara. Sembra un paradosso, ma quello che è evidente, quello che è abituale, quello che abbiamo davanti agli occhi di continuo, finisce con l’essere quasi invisibile. I mass media, non fanno altro che parlare di euro, di borsa, di provvedimenti salva stati. Economia, economia ed ancora economia. L’uomo, la donna, gli anziani, i diversamente abili, i bambini sono spariti dal centro dell’attenzione. Eppure questa evidenza a quanto pare è completamente ignorata! Del bilancio statale, quale percentuale è destinata all’infanzia? Del bilancio statale quale percentuale è destinata al sostegno alle ragazze madri ed alle famiglie in difficoltà? La sofferenza dei più deboli, anziani – donne – bambini – emarginati, sono dati di fatto da affrontare e risolvere con estrema decisione. Una società che non mette al centro l’essere umano è una società destinata inevitabilmente al declino. Ed è quello che avviene attualmente in Italia. Si parla poco della qualità della vita. Non si parla quasi mai del diritto alla felicità, perché l’essere umano non deve poter vivere in una società che persegua quale suo obiettivo centrale la serenità dei propri cittadini. In Italia l’essere umano, al di là delle parole non è più e da tempo al centro della scena. Cittadini che vivono con pensioni di 500 € mensili. Lavoratori che vivono con retribuzioni di 1.000 € mensili. Lavoratori che sono costretti a lavorare in nero. Morti ed incidenti sul lavoro. Maltrattamenti sul lavoro che alla fine del 2011, non sono ancora contrastati da una legge. Il lavoratore che guadagna 1.000 euro al mese inevitabilmente consumerà il minimo indispensabile. Il pensionato che percepisce una pensione di 500 € al mese consumerà il minimo indispensabile. E’ evidente, non occorre un economista per comprendere che se non si hanno soldi, non è possibile spenderli!!! In Italia a stipendi bassi e a pensioni basse non ha corrisposto una diminuzione del costo della vita. Ecco il punto centrale. E’ normale che in presenza di un alto costo della vita, corrispondano retribuzioni e pensioni adeguate a detto costo. Purtroppo da tempo in Italia non è stato più così. Questo è il punto critico. Chi governa continua ad ignorare un’esigenza elementare: se si vogliono contenere retribuzioni e pensioni, si deve automaticamente contenere il costo della vita. Questo dato elementare, questa evidenza continua ad essere non percepita da chi “manovra” l’economia e di conseguenza la vita del Paese. Il continuo aumento del prezzo della benzina è semplicemente qualcosa di assurdo ed ingiustificato. Quale provvedimento ha adottato il Governo sul tema? La competitività dell’ industria italiana deve passare da ricerca ed innovazione tecnologica e non unicamente dal contenimento del costo del lavoro. I prodotti dell’industria li acquista il popolo, se il popolo è a secco difficilmente acquista. Il Governo agisce con l’ultima manovra, soprattutto sul lato fiscale. La leva fiscale è uno strumento da usare con estrema cautela. Una eccessiva pressione fiscale deprime i consumi, gli investimenti e la crescita. I nodi italiani sono sempre lì: Giustizia, Fisco, Lavoro, Salute, Mezzogiorno di Italia, Dissesto idrogeologico del Paese. Nodi che a quanto pare restano ancora di fatto ignorati da coloro che sono stati delegati a governare e che dovranno essere affrontati dal nuovo esecutivo.

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