Sanremo, sponsor dell’impiegato modello: niente ferie e poco stipendio!

di un travet dello Stato. Dopo la puntata di Sanremo di ieri sera – con “l’impiegato-modello” del Comune di Catania che non ha mai fatto un giorno di assenza, niente malattie e niente ferie in 40 anni di servizio – io, da semplice impiegato dello Stato, mi sento veramente una ‘merdaccia’. Io che prendo 1.200euro al mese dopo 30anni di onorato servizio, che ho due figli piccoli, una moglie precaria, due genitori anziani, molto anziani, un mutuo sulle spalle e che timbro ‘regolarmente’ il cartellino tutte le mattine alle 08.00 e che stacco alle 17.00, timbrando sempre ‘di persona’,
mi sento in colpa per aver fruito delle mie ferie e per aver contratto l’influenza proprio in questi giorni, costringendomi a letto con 39 di febbre e a passare prima dal medico di famiglia e poi per la visita fiscale dell’Inps per giustificare la mia assenza. Non sono un ‘furbetto del cartellino’, sono sempre presente sul posto di lavoro e non per giocare al computer, ma per “l a v o r a r e”! Perchè va bene la presenza, ma poi bisogna vedere se questa è una presenza d’ufficio oppure una presenza produttiva, efficace ed efficiente per le dinamiche lavorative. Quindi, non sono un “furbetto”, ma per questo non mi sento neppure un “minkione di Stato” che rinuncia ai suoi sacrosanti diritti. Comunque, mi sento talmente fortunato dopo sette anni di mancato rinnovo contrattuale e con l’euro che mi ha dimezzato lo stipendio e triplicato il costo della vita, che – per essere solidale con i milioni di giovani disoccupati del mio Paese, cui faceva riferimento “l’impiegato modello” – me ne andrei volentieri in pensione a 65 anni. Purtroppo il mio datore di lavoro, lo Stato, non è altrettanto solidale e pensa di risolvere il problema occupazionale trattenendomi a lavoro fino a 70anni, per poi liquidarmi con quattro soldi di pensione, lasciando a casa le energie giovani del Paese. Ma io appartengo ad una categoria di ‘fortunati’ e se non fosse stato per Sanremo neppure me ne sarei accorto! Che culo!!! Nonostante ciò, continuo a sentirmi fortemente in colpa per riscuotere quel lauto stipendio di ben 1.200 euro al mese, per aver fruito di quei giorni di ferie e di questi giorni di malattia. Appena mi rimetto in salute corro ad accendere un cero a Sanremo!

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