Rialziamoci e rendiamogli la vita impossibile. Dovranno scrivere che non ci siamo arresi!

di Claudio Messora. Ci vogliono rassegnati, sfiduciati, divisi. Nella vita nessuno vince mai, ma possiamo fare in modo di non perdere. Ognuno trovi la sua motivazione e torni a combattere!

È vero: “democrazia” è una parola abusata. Oggi è un’illusione. La sovranità è stata svuotata dall’interno, la Costituzione viene interpretata a seconda degli interessi del momento. Ci sono ancora poche cose che possono davvero produrre un risultato. Tra queste non ci sono le elezioni. Abbiamo visto, ogni volta che andiamo a votare, come va a finire. Però, c’è ancora una cosa che il popolo unito può fare, prima della rivoluzione. Può mettere i bastoni tra le ruote al potere e ritardare, ostacolare in tutti i modi i suoi piani.

Bisogna rendergli la vita difficile. È possibile, se riusciremo a vincere il muro di indifferenza e rassegnazione che pervade lo spirito di milioni di italiani, delusi dai capipopolo interessati solo a contenere il dissenso e in massima parte sfiduciati.

Questo non può diventare un regalo per chi ci governa, che ci vuole proprio così: rassegnati, apatici, indolenti e frammentati.

È come nei film: l’eroe perde la voglia di combattere, non crede più in se stesso, poi arriva il suo mentore e gli ricorda perché, per cosa e per chi deve farlo. Lui si rialza, torna a battersi con rinnovato vigore e vince.

Chi o cosa è il nostro mentore, allora?

Molti pensano che firmare per l’indizione di un referendum non serva a nulla. Altri cercano di convincerli che è proprio così: sono i guardiani del potere.

La realtà è che forse fare un referendum sull’invio di armi in Ucraina non fermerà la guerra per sempre, ma li costringerà a rallentare, a trovare altre soluzioni, e mentre loro penseranno ad altre soluzioni, noi penseremo a come anticiparli.

La battaglia tra il bene e il male non avrà mai vinti né vincitori, ma solo finché noi non ci rassegneremo e continueremo a rendergli la vita impossibile.

Amici… è la vita! Non possiamo cambiare le cose. Il Paradiso risiede in un’altra dimensione. Ma se non possiamo vincere, ricordatevi che possiamo non perdere!

Lo dobbiamo a noi stessi, alle pagine dei libri di storia che verranno, e non potranno raccontare di generazioni di sconfitti, che hanno ceduto su tutto.

Facciamo del nostro meglio, sempre. È tutto quello che possiamo e dobbiamo chiedere a noi stessi.

Ascoltate la lunga chiacchierata tra me e Carlo Freccero. E datemi una mano a diffonderla.

Con rinnovato vigore, energia ed entusiasmo. Indomiti, volitivi, occhi negli occhi dei nostri avversari.

 

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