Retromarcia del M5s sulle spese militari al 2%.

La marcia prediletta dai 5Stelle è la ‘retromarcia’. La hanno inserita per le alleanze di governo – prima con la Lega, poi con il PD e addirittura con Berlusconi –  per finire con l’abrogazione del vincolo del doppio mandatato e con la famigerata scatoletta di tonno che non hanno mai aperto, e tanto altro ancora!

Il cambiamento lo hanno portato di sicuro. Se non altro, il cambiamento delle loro stesse linee guida, presentatosi agli elettori come un movimento rivoluzionario e anti-establishment che si è poi si è traformato in un partito come tutti gli altri, a fare l’esatto contrario di quanto promesso su un numero impressionante di temi di primaria importanza: Euro, Ue, vaccini, Tap, Ilva, sanzioni alla Russia, insomma sono innumerevoli le volte che i 5stelle hanno messo la ‘retromarcia’, sconcertando i propri elettori.

Quindi inseriranno la ‘retromarcia’ pure questa volta sulla questione dell’aumento al 2 per cento delle spese militari pur di portare a casa la legisaltura con relativo stipendio e vitalizio! Vieppiù che il loro leader ha finalmente ottenuto il quorum per essere nominato tale da appena il 50 per cento degli iscritti al M5s.

Insomma, con una serie di artifici regolamentari e un sapiente gioco di sponda nella maggioranza, il governo mette in salvo il decreto Ucraina, salvando capra e cavoli: sul provvedimento cala il voto di fiducia al governo e il testo và in Aula senza il fardello di un ordine del giorno sull’aumento delle spese militari al 2% del Pil “entro” il 2024.

E’ una soluzione che raffredda la temperatura dello scontro tra il premier Mario Draghi e il leader 5stelle Giuseppe Conte: e così tutti potranno cantare vittoria!

Il governo, perchè porta a casa il provvedimento per gli aiuti all’Ucraina senza timore di “cadere” per mano dei pentastellati sul voto di fiducia.

Giuseppe Conte e il M5s, perchè escono dall’angolo del ring in cui si erano ficcati, riuscendo a “sminare” la trappola messa in Commissione da Fdi e dal governo che aveva accolto il suo ordine del giorno sul 2% entro il 2024, ottenendo un’apertura sulla richiesta di spalmare l’aumento della spesa militare da qui fino al 2030!

Come volevasi dimostrare: M5s vota il decreto Ucraina. Nessuna crisi di governo.

L’Aula del Senato ha confermato la fiducia al Governo sul decreto Ucraina con 214 voti favorevoli, 35 contrari e nessun astenuto. Il provvedimento è approvato in via definitiva.

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9 Responses

  1. Daniela VE ha detto:

    …ormai i grillini sono come il pastorello che gridava “al lupo, al lupo”! Non gli crede più nessuno.

  2. alex1966 ha detto:

    PAPA FRANCESCO: UNA PAZZIA AUMENTARE SPESA PER ARMI, VERGOGNA.
    Mi chiedo: ma i parlamentari cattolici che, nell’attuale Parlamento, mi risulta siano moltissimi, e i ministri cattolici dell’attuale governo, non si fanno proprio venire nessun dubbio dopo parole così dure e decise del Papa?

  3. diego f. ha detto:

    L’Europa non è un alleato degli USA. Gli USA hanno basi militari in Europa, l’Europa non ha basi militari negli USA. L’Europa è una colonia degli USA, e la UE ne è piena espressione. Se Washington decide di bombardare Belgrado o Baghdad, l’Europa deve eseguire.

  4. @matteorenzi ha detto:

    Ho appena votato la fiducia a Draghi sul Dl Ucraina. Si fa politica con le idee, non con i sondaggi

  5. Spqr ha detto:

    COME VOLEVASI DIMOSTRARE: DL UCRAINA: IL SENATO CONFERMA LA FIDUCIA AL GOVERNO, 214 SÌ E 35 NO!

  6. pACE ha detto:

    I vincoli Ue bloccano ogni cosa. Tranne le spese militari. L’Europa impone l’austerity anche per respirare. Ma per onorare i patti con la Nato tutto è concesso!

  7. Gino GE ha detto:

    …non ho parole!

  8. AccaKappa ha detto:

    Posso fare un’osservazione senza essere censurato?
    B U F F O N I

  9. E.S. ha detto:

    Come volevasi dimostrare: M5s vota il decreto Ucraina. E promette: “Nessuna crisi di governo”!
    La poltrona prima di tutto ! ! !

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