Quei favolosi anni ’60, quando ‘impugnare’ la chitarra era sinonimo di rivolta sociale.
anche nel periodo successivo ma a cambiare è l’intensità del fervore artistico. Sembrava quasi che i cosiddetti “favolosi anni ’60” fossero stati capaci di concentrare in quel decennio il meglio ed il di più… Quasi tutto ciò che è nato e piace abbia messo radici in quel particolare momento storico. I gruppi musicali, i cantanti, le idee, i generi, negli anni ’60 c’era solo l’imbarazzo della scelta. Poi, il tempo è trascorso. Le lancette dell’orologio hanno continuato a ticchettare inesorabilmente e tutto è tornato alla normalità. Una delle cose che ha riportato la musica sulla Terra è stata la protesta. Impugnare una chitarra in quegli anni era un vero e proprio gesto di protesta e di lotta per il riconoscimento dei diritti dell’uomo, della donna, del lavoratore, del povero… Non c’era artista che non si cimentasse nella scrittura di canzoni che diventavano veri e propri inni contro questa o quella guerra (il Vietnam era tra le più gettonate). E quei suoni valicavano i confini degli Stati e colpivano più duro degli spari di mille cannoni. Le parole delle canzoni ferivano i burocrati e calpestavano i gradi militari come e peggio di una rivolta sociale. Peccato che diversi decenni dopo il successo economico abbia ammutolito questa grande arma (la più grande di tutte) con la quale il popolo aveva saputo bacchettare le ambizioni dei potenti di turno. Oggi, con la Crisi economica che sta falcidiando il mondo i nostri cantori non riescono ad ispirarsi per una rivolta impugnando le proprie chitarre e camminando davanti a tutti. Oggi dobbiamo assistere inermi all’ascolto di canzoni come “Oh, vita” e che non sono nemmeno dei blues… Che tristezza.
In ITALIA siamo di fatto una MONARCHIA cara da mantenere e che rende pochino.
TUTTI, TUTTI, TUTTI in Italia tanto pagano i fessi di Italiani
QUALCUNO ha chiesto di rivedere il cambio LIRA \ EURO?
IO vedo auto, auto, auto, auto. Vedo che si spende per sigarette, giochi,...Ci sarà povertà ma quello che vedo è…
I nostri cari sindacalisti parlano bene ma razzolano male, anzi malissimo. Condivido appieno l'analisi del post: Dove stavano i sindacti…