L’Italia non è un Paese per giovani: zero nascite e tanta emigrazione giovanile. Ma l’Italia non è neppure un Paese per anziani: zero assistenza alla persona, pensioni misere e tasse spropositate. Come pure l’Italia non è un Paese per chi campa di lavoro dipendente:
con mille euro al mese diventa un’impresa titanica riuscire non solo ad arrivare a fine mese, ma addirittura iniziarlo! Insomma, l’Italia è sempre più vecchia, scassata e decrepita, sempre meno orientata ad uscire dal tunnel della crisi!
Ci dicono che la nostra ancora di salvezza sono gli immigrati, ma questa rischia di diventare la più colossale delle ‘fake news’!
Infatti, anche gli stranieri che vengono qui da noi devono misurarsi con la dura realtà italiana: anche per loro un bambino è un onere molto impegnativo, per cui anche gli immigrati fanno meno figli; anche per loro è più difficile trovare un lavoro, per cui anche gli immigrati sono disoccupati; anche per loro lo ‘stipendio’ è insufficiente, perchè quello che guadagnano, spesso e volentieri in nero, lo spendono per sostenersi e quel che resta lo spediscono oltralpe ai parenti rimasti nei paesi d’origine. Insomma, l’Italia rischia di diventare un ‘paese out’ non solo per gli italiani, che, nonostante tutto, ci restano, ma anche per coloro che arrivano dai paesi più poveri del nostro.
Pertanto la tesi secondo la quale bisogna aprire le porte all’immigrazione, per ripopolare la nazione, per finanziare le nostre pensioni e risollevarci dalla crisi economica e sociale del terzo millennio, è una bufala pazzesca!
E’ vero che, oggi come oggi, non c’è famiglia italiana che non ‘dipenda’ dalle prestazioni di un immigrato per la cura della casa, l’assistenza ad anziani e bambini, e rinunciarvi è praticamente impossibile.
Ma è altrettanto vero che non possiamo permetterci di accogliere tutta l’Africa e il resto del mondo senza che questo crei problemi di convivenza e integrazione, come pure è impensabile addossare sulle spalle degli immigrati l’onere di un Sistema Italia che ha fallito!
Il problema Italia va, allora, affrontato in maniera diversa: cominciando a separare la previdenza dall’assistenza e contrastando, ma in maniera seria, l’evasione, la corruzione, il lavoro nero, i finti invalidi e i falsi disoccupati.
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