Noi in Italia siamo stati capaci di farci da soli un finto attentato a Torino!

di Vittorio Feltri. Siamo stati facili profeti nello scrivere che ormai gli attentati fanno parte della nostra vita e della nostra morte quotidiane. A Londra la solita strage. Sette cadaveri, per ora, e tanti feriti, alcuni gravi. Un furgone ha falciato inermi e innocenti passanti. Non sappiamo con esattezza, ma non fatichiamo a immaginare, chi siano gli assassini: teste calde islamiste, idioti cui gli inglesi hanno dato ospitalità
nel loro civilissimo Paese e vengono ripagati così: uccisi come mosche. Sarà sempre troppo tardi quando gli occidentali si decideranno a considerare nemici da maltrattare e scacciare con disprezzo i dementi ai quali hanno aperto le porte di casa propria. Francia, Belgio e Gran Bretagna contano molte vittime ma non reagiscono come dovrebbero, cioè buttando fuori i personaggi attenzionati, in odore di estremismo omicida. Chi è molle prima o poi finisce schiacciato dai duri. Mi pare che nessuno possa mettere in dubbio questo assunto. Ci rincuora il fatto che la polizia londinese in pochi minuti abbia soppresso i tre autori del massacro, a conferma che l’importante è sparare un istante prima che i nemici premano il grilletto o brandiscano i coltelli. Se crepa un criminale non bisogna piangere, conviene gioire. Siano benedetti i servizi di sicurezza inglesi. Speriamo abbiano inaugurato un nuovo efficace sistema per proteggere la popolazione dagli assalti sanguinosi promossi dai farabutti che agiscono in nome di Allah. Prevenire però è meglio che reprimere, pertanto auspichiamo che d’ora in poi chiunque sia sospettato di programmare un’ecatombe sia prontamente neutralizzato dalle forze dell’ordine a costo di sospendere le garanzie costituzionali. Già, rendiamoci conto che siamo in guerra, e in guerra non valgono i sofismi delle anime belle che predicano tolleranza e accoglienza, chiudendo gli occhi dinnanzi alla realtà. Succedono anche fatti assurdi. Mentre Oltremanica spietati assassini sterminavano cittadini, noi in Italia siamo stati capaci, in modo quasi grottesco, di farci da soli un finto attentato a Torino che però ha sortito effetti drammatici, forse tragici. In una grande piazza del centro si è radunata una folla immensa desiderosa di seguire la partita di calcio, Juventus-Real Madrid, ossia la finale della Champions su uno schermo pubblico e gigante. Ad un certo punto per cause non ancora accertate (chi dice lo scoppio di un petardo o per colpa di un cretino) è accaduto il finimondo. La gente impazzita per la paura, convinta si trattasse di un atto terroristico, ha iniziato a fuggire di qua e di là, strattonandosi, calpestandosi, facendosi gratuitamente del male. Molto male. Centinaia e centinaia di feriti e contusi, perfino un bambino di sette anni travolto e schiacciato dalla gente resa folle dal panico. Risultato il piccolo è in coma. Scene mostruose che dimostrano quanto i nostri connazionali siano impreparati a gestire un attentato autentico. Se si sono lasciati imbufalire da un falso allarme, immaginate che potrebbe accadere nel caso di un vero attacco terroristico che, prima o poi, saremo costretti a subire. Un’ultima scoraggiante considerazione. La partita era trasmessa gratuitamente da Canale 5 e quindi vista nel salotto di ogni abitazione. Che bisogno avevano tanti cristiani di riversarsi in piazza, con figli piccoli, allo scopo di ammirare (ammirare è una parola grossa) i bianconeri alle prese coi madrileni? Erano attratti dal gioco del calcio o non piuttosto dalla bolgia umana che celebrava il rito moderno di una sfida pallonara? È giusto non rinunciare alle nostre abitudini, anche le peggiori, solo perché tremiamo all’ipotesi di un attentato, ma sarebbe ancora più giusto starsene accucciati dentro quattro mura piuttosto che unirsi al branco degli acefali che ti riducono in polpette per un assalto inesistente.

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