Meglio morire di crisi economica o di crisi di governo?

Stando alle dichiarazioni del governo Letta, l’Italia è fuori dal tunnel della crisi economica e della recessione, per cui aprire proprio adesso una crisi di governo sarebbe da irresponsabili, un suicidio politico. 
Insomma, mandare tutto a carte quarantotto – proprio adesso che la ripresa è appena iniziata, proprio adesso che scuole, ospedali e trasporto pubblico funzionano con la stessa precisione di un orologio svizzero, proprio adesso che salari e pensioni sono stati adeguati al costo della vita, proprio adesso che l’Imu è stata cancellata senza raddoppiare l’Irpef e le accise sulla benzina, proprio adesso che i tribunali hanno smaltito ogni tipo di arretrato, proprio adesso che sulle strade e sui marciapiedi del Belpaese sono state richiuse tutte le buche, proprio adesso che tutti, ma proprio tutti, pagano diligentemente le tasse per quanto gli spetta, proprio adesso che il debito pubblico è stato abbattuto, proprio adesso che il Cavaliere ha deciso di confessare tutto, di dimettersi e di accettare gli arresti domiciliari, ma soprattutto proprio adesso che il numero dei parlamentari è stato dimezzato unitamente alla loro diaria – sarebbe un vero e proprio suicidio! 
Peccato però, che la realtà sia ben diversa da come loro ce la dipingono. Proprio oggi l’Ocse, nelle sue previsioni aggiornate, conferma la stima di una contrazione del Pil italiano dell’1,8% nel 2013. Il dato italiano è l’unico tra i Paesi del G7 ad essere negativo per l’anno in corso. E allora cosa farà il Pd? Voterà per la decadenza del Cavaliere da senatore della Repubblica Italiana oppure per salvare l’Italia e non interrompere il trend positivo dei conti pubblici chiuderà tutti e due gli occhi assecondando “in qualche modo” le aspettative assolutorie del Pdl nei confronti del suo capo? La seconda che s’è detta sembrerebbe l’ipotesi più concreta: anche perchè andare oggi ad elezioni anticipate più che di un suicidio per il Paese, ormai vaccinato a governi last minute e ridotto che ‘peggio di così non è possibile’, sarebbe il canto del cigno della casta!

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