Ma in che razza di Paese viviamo e da chi siamo governati?

di Maria Pia Caporuscio. Non passa giorno che un rappresentante di questa sottospecie di politica non finisca sotto processo. Non è possibile che gente totalmente inaffidabile sia stata imposta alla guida di un paese civile. Oltretutto (nella loro ridicola arroganza) cercano di prendere in giro gli italiani arrivando a definire “populisti” chi osa chiamarli con il loro vero nome (ladri), probabilmente ignorano persino il significato di questa parola, poveracci. Quello che lascia senza fiato è il comportamento di quei politici che un tempo appartenevano alla sinistra e che dicono di non riconoscersi in questo partito padronale, ma continuano a sostenerlo votando
le contro-leggi imposte con la fiducia (ricatto). Un politico non viene eletto per curare gli interessi del partito o del governo di turno, ma per fare gli interessi dei cittadini che lo pagano e difenderli dagli abusi dei (pre)potenti. Sentirli nei talk show ritenere chi condanna i loro crimini come dei ritardati ancorati al passato e contro il progresso, viene da sputargli in faccia: quale futuro ci stanno proponendo? Un mondo di pezzenti? Un ritorno alla schiavitù? E’ la diseguaglianza estrema il progresso? E’ l’ingiustizia sociale? L’arricchirsi derubando lo Stato? La disperazione della popolazione? E’ la disoccupazione generalizzata il progresso? E’ la cancellazione dei diritti o il ritorno al Medio Evo? E’ favorire le mafie? E’ arricchire gli amanti, amici e conoscenti coi soldi pubblici? E’ devastare le coste in cerca di petrolio o sono le centrali nucleari che non si sa dove ficcare le scorie ciò che per loro è il progresso? Il vero progresso sarebbe quello di chiudervi in cella e buttare via le chiavi! In questo Parlamento serve un uomo come Oliver Cromwell: …è venuto il tempo per me di mettere fine alle vostre riunioni in questo luogo che avete disonorato col disprezzo per ogni virtù, insozzato con la pratica di ogni vizio. Siete una marmaglia faziosa, siete nemici di qualunque buon governo; un branco di mercenari dissoluti pronti, come Esau, a vendere il vostro Paese per un piatto di lenticchie, pronti, come Giuda, a vendere il vostro Dio per trenta denari. Non vi rimane nessuna virtù? C’è un vizio che non possedete? Non avete maggior senso di religione del mio cane: l’oro è il vostro signore. Chi di voi non ha barattato la vostra coscienza in cambio di qualche favore? C’è un uomo fra di voi che ha il minimo interesse per il bene comune? Voi, sordide prostitute, non avete voi lordato questo sacro luogo trasformandolo da tempio del Popolo, in un covo di ladri? Voi siete diventati intollerabilmente odiosi davanti agli occhi di tutta la nazione: Per l’amor di Dio, andatevene!

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