Ma chi comanda in Italia?

di Maria Pia Caporuscio. No, non è più possibile continuare ad avere fiducia nelle istituzioni, ora che la popolazione è diventata un ombra, invisibile agli occhi di chi doveva prendersene cura. Questi politici che avevano giurato sulla Costituzione di rispettarne le regole, in realtà hanno fatto esattamente il contrario, tradendola alla luce del giorno. La popolazione a cui sono stati polverizzati i diritti, è stata sottomessa al potere cieco dei mercati, tramite il furto della sovranità nazionale politica ed economica, spezzando in tal modo, la connessione fra il popolo e lo Stato che da quel momento sono divenuti incompatibili.
E’ stata ceduta (all’insaputa degli interessati) tramite il potente anestetico delle coscienze: la televisione e i media, la sovranità della nazione ad oscuri poteri finanziari, coperti dall’impunità e dalla totale mancanza di moralità. Un popolo divenuto suddito di regnanti lontani, dove la politica nazionale non ha più nulla da dire. Una classe politica che ha perduto il potere decisionale, visto che non decidono nulla perché ricevono gli ordini dai capitalisti finanziari. A questo punto ci si chiede a che serve continuare a mantenere migliaia di parlamentari se, né il presente né il futuro della nostra nazione, dipende da loro. 
E’ per davvero incredibile quel che è stata capace di fare questa inutile e degenerata classe dirigente nostrana. Mai nella storia si era verificato un simile abominio, rinunciare alla sovranità della propria nazione per svenderla e schiavizzarne gli abitanti a dei loschi acquirenti. Questo crimine può essere paragonato a quello di una mamma, che affida il proprio bimbo ad un pedofilo! 
La crisi da essi stessi prodotta, ha fatto il resto: cancellata la classe media, gettata nell’abisso la classe lavoratrice creando una nazione di disperati mentre si arricchivano vergognosamente le élite, realizzando quello che è un vero e proprio crimine contro l’umanità. Questi governanti al servizio del potere finanziario, che ancora osano pretendere la credibilità alle loro parole, alle azioni, alle bugie, alla loro limitata lungimiranza ed onestà, non sono neppure all’altezza di capire che tutto questo, dopo quanto accaduto, è finito per sempre. Nessuno potrà mai più concedere loro la fiducia! 
Questo popolo deve tornare a credere che la vita è un dono non un castigo e deve riprendersi la sovranità di persone, oltre quella nazionale, monetaria e decisionale. Deve ritrovare la strada della legalità, dell’onore, dell’orgoglio di appartenenza ad una nazione. Ritrovare la strada dello sviluppo e abolire le distanze fra ricchi e poveri. Deve riaccendere la fiamma della speranza perché un mondo diverso è possibile. Deve riscoprire quell’orizzonte condiviso di quando a venti anni ci sentivamo padroni del mondo e ritrovare quel coraggio e il fascino che ci spingeva a rischiare senza paura, per riuscire a realizzare l’impresa che ci eravamo prefissa.
Riprendiamoci quelle ali che ci hanno spezzato e torniamo a volare: il nostro tempo è adesso, la vita è adesso, non facciamocela scippare!

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