di Mario Adinolfi. Chi segue con più insistenza le mie pagine sui social network o il blog sa che ho passato il 2013 a scrivere un libro complicato, che si intitola “Voglio la mamma”. Si tratta di un testo scritto “da sinistra, contro i falsi miti di progresso”. Io, Mario Adinolfi, tra i fondatori del Partito democratico, candidato alla segreteria nelle primarie 2007, prima membro della direzione nazionale, poi deputato nella sedicesima legislatura repubblicana, provo a spiegare al mio mondo di riferimento che tutta la paccottiglia para-ideologica con cui si è provato a ricostruire una identità è, in realtà, roba che a sinistra non può avere cittadinanza.
Se essere di sinistra ha ancora un senso, questo essere di sinistra è schierarsi al fianco del più debole: dell’anziano che rischia di essere ucciso anziché essere curato nel dolore pur estremo, del bambino che non viene fatto nascere per una ragione futile, del sedicenne a cui non dai il diritto di votare ma di decidere di non essere salvato sì, della donna indiana o ucraina a cui chiedono di vendere l’intimità della maternità, del figlio a cui negano il diritto ad avere madre e padre perché l’ottusità genera la mostruosità del genitore 1 e genitore 2, del transessuale gettato in un abisso di disperazione per usare la sua sessualità ibrida mercificandola sulle strade, del bambino down o albino che non deve nascere perché l’eugenetica della diagnosi prenatale o pre-impianto impone canoni di idiota “normalità”, della bambina thailandese che subisce lo schifo del diventare oggetto di turismo sessuale pedofilo.
Con “Voglio la mamma” scrivo dei temi decisivi: del vivere e del morire, dell’amare e del relazionarsi, dell’essere famiglia e del saper anche soffrire, della protezione dei minori e dell’opposizione a ogni mercificazione della sessualità. Non è un libro facile. Potete leggere alcuni stralci dei capitoli tra le note del profilo Facebook. Nel volume (in libreria dal 4 marzo, ma copie autografate e dedicate agli amici dei social sono disponibili, basta chiederle a adinolfivogliolamamma@gmail.com e vi arriverà il vostro libro direttamente a casa al costo di 15€ spese incluse) troverete anche molti numeri riguardanti i temi scottanti del matrimonio omosessuale, del mito della omogenitorialità, dell’eutanasia, degli uteri in affitto, del turismo sessuale. “Voglio la mamma” è in questo senso un libro organico e per certi versi definitivo: per la prima volta tutti temi che sono stati affrontati come fossero argomenti diversi e distanti, sono tenuti insieme da un unico filo rosso di denuncia della violenza contro il soggetto più debole, con dati e riferimenti bibliografici di approfondimento che rendono evidente che la china sulla quale ci siamo avviati non lascia immaginare nulla di buono, porta verso un baratro. Leggetelo e discutiamone. Non sarà tempo perso, credo.
X Vale '88 Il saluto romano non sarà un reato ma è il fatto incontrovertibile che i fascisti e il…
X roberto b nessun coro fascista ma soltanto un saluto ai caduti, ma in italia salutare col pugno chiuso va…
X Vale '88 Scusa ma li ho visti solo io quelli che cantavano cori fascisti e facevano il saluto romano?…
X roberto b Io penso che se gli ex comunisti Bertinotti, D'Alema, Bersani e Napolitano (pace all'anima sua) non dichiarano…
X Vale '88 e anche per Vittorio Feltri. Quando vedette qualche migliaia di persone che cantano inni fascisti e fanno…