Luca e Marco sono i miei genitori: loro sono una coppia gay.

Tempo addietro l’omosessualità era considerata una malattia da tener nascosta, ascrivibile nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali nel capitolo delle patologie. Oggi grazie alla caduta di certi tabù, all’emancipazione sessuale e all’outing di famosi personaggi pubblici, l’omosessualità non scandalizza più nessuno, non fa più paura, ma “preoccupa” chi la vive direttamente e/o indirettamente. Tant’è che psicologi, medici, antropologi e studiosi di tutto il mondo sono chiamati, oggi come non mai, a studiare la sessualità e l’affettività dell’individuo per cercare di capire che ripercussioni avrà l’omosessualità nella vita del singolo e della società futura.
Infatti è importante non dimenticare che il “pregiudizio” e la “discriminazione” che le persone che si identificano come lesbiche, gay o bisessuali spesso vivono quotidianamente hanno dimostrato di avere effetti psicologici negativi. Ma che cosa è l’orientamento sessuale? L’orientamento sessuale si riferisce ad un sentimento duraturo di attrazione emotiva, sentimentale e/o sessuale per gli uomini, le donne o entrambi i sessi. L’orientamento sessuale si riferisce anche alla propria persona, cioè al senso di identità che viene man mano a costruirsi sulla base di tali attrazioni, i comportamenti correlati, e l’appartenenza ad una comunità di altri individui che condividono lo stesso tipo di attrazione. La ricerca in diversi decenni ha dimostrato che l’orientamento sessuale spazia lungo un continuum, da un’attrazione esclusiva per l’altro sesso fino ad un’attrazione esclusiva per lo stesso sesso. Tuttavia, l’orientamento sessuale è solitamente suddiviso in tre categorie: eterosessuale (attrazione emotiva, sentimentale, o sessuale per membri dell’altro sesso), gay/lesbiche (attrazione emotiva, sentimentale, o sessuale per membri del proprio sesso), e bisessuali (attrazione emotiva, sentimentale, o sessuale sia per gli uomini che per le donne). Questa gamma di comportamenti e attrazioni è stata descritta in varie culture e paesi di tutto il mondo. Recentemente poiché la visibilità sociale e lo status giuridico di situazioni di genitori lesbiche e gay sono aumentati, si è sollevata la preoccupazione circa il benessere dei bambini in famiglie di omosessuali. La maggior parte di queste critiche alle famiglie omosessuali si basano su classici stereotipi negativi riguardanti lesbiche e gay. Le obiezioni su questo argomento si rivolgono a considerare se i bambini cresciuti da genitori gay e lesbiche sono in qualche modo svantaggiati rispetto ai bambini cresciuti da genitori eterosessuali. Ecco le domande più frequenti:
I figli di lesbiche e gay hanno più problemi con la propria identità sessuale rispetto ai bambini di genitori eterosessuali? La risposta che viene dalle varie ricerche è chiara: identità sessuale e di genere si sviluppano in modo molto simile sia tra i figli di lesbiche che tra i figli di genitori eterosessuali. Pochi studi sono disponibili per quanto riguarda i bambini di gay.
I figli di genitori lesbiche o gay sono più fragili o predisposti a problemi di comportamento, o presentano più disagio psicologico degli altri bambini? Anche in questo caso, gli studi su personalità, sviluppo del concetto del sé e problemi di comportamento, mostrano poche differenze tra i figli di lesbiche e i figli di genitori eterosessuali.
I figli di lesbiche e gay possono avere maggiori problemi nelle relazioni sociali? Per esempio, saranno presi in giro o maltrattati dai loro coetanei? Ancora una volta, le prove indicano che i figli di genitori gay e lesbiche hanno normali rapporti sociali con i loro coetanei e gli adulti. Il quadro che emerge da questa ricerca mostra che figli di genitori gay e lesbiche godono di una vita sociale tipica della loro età, in termini di coinvolgimento con i coetanei, i genitori, i familiari e gli amici.
Questi bambini sono più a rischio di abusi sessuali da parte di un genitore o da amici di un genitore o di conoscenti? Non vi è alcun supporto scientifico per avvalorare un tesi del genere. In sintesi, le scienze sociali hanno dimostrato che le preoccupazioni spesso sollevate sui bambini di genitori omosessuali sono generalmente semplici pregiudizi legati agli stereotipi sugli omosessuali. Nel complesso, la ricerca indica che i figli di genitori lesbiche e gay non si discostano notevolmente dai bambini dei genitori eterosessuali nel loro sviluppo e nel loro stato di benessere generale. Ovviamente date le risposte scientifiche alle domande sul tema della genitorialità omosessuale, non si è di certo esaurita la discussione. Anzi. E’ importante approfondire la conoscenza dell’omosessualità anche sul piano sociale, psicologico e relazionale, per aiutare a superare i pregiudizi e comprendere il cambiamento. Quindi per gli studiosi della materia è solo l’inizio di un nuovo compito sociale e di supporto per aiutare le minoranze ad integrarsi e le maggioranze ad aprirsi ad una conoscenza dell’altro, scevra da falsi stereotipi e ingannevoli pregiudizi.

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