L’illusionista, gli zombi e i figuranti.

di Angelo D’Amore. E’ davvero ridicolo se non addirittura comico, vedere l’ex Premier Berlusconi teorizzare ipotetici cambi costituzionali, per vedere realizzate in tempi brevi, riforme atte a rendere l’Italia una Repubblica presidenziale, sul modello di quella francese. Non contento della batosta senza appello presa in tutta Italia alle ultime elezioni amministrative, consapevole che anche il suo storico alleato Umberto Bossi, è giunto al capolinea, sconfitto nella sua “padania”, cerca di dare l’ultimo colpo di coda alla sua conclamata agonia. Come un capitone adagiato in una padella, compie i suoi ultimi sobbalzi schizofrenici, nel tentativo ormai vano, di esercitare il suo ennesimo gioco di prestigio. Attorno ad un imbalsamato illusionista delirante, degli zombi nominati che recitano gaffe studiate ad arte ed una platea di figuranti ammaestrati, pronti a diffondere meccanicamente uno spartito zeppo di note stonate. Non c’è da meravigliarsi della faccia tosta di chi è riuscito a far votare al Parlamento italiano che Ruby era davvero la nipote di Mubarak. La sorpresa sta nel fatto che gli organi di informazione continuino a seguire le dissertazioni poco lucide di un uomo che da tempo ha perso i lumi della ragione. La realtà che ci circonda, cambia velocemente. Chi dovrebbe raccontarne la metamorfosi, non riesce a stare al suo passo. La gente lo ha capito da tempo, scegliendo la rete come primario canale d’informazione, libera e senza filtri precostituiti. Non c’è da meravigliarsi quindi, che i dibattiti televisivi siano ormai delle noiose passerelle tra soli addetti ai lavori (conduttori che intervistano direttori di testate e viceversa) dove si parla di aria fritta, mentre il Paese precipita nel baratro.

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