La Uil dice “Stop penalizzazione lavoratori pubblici”. Ma sarebbe necessario anche uno Stop alle disparità di trattamento economico!

Che gli stipendi dei lavoratori italiani siano tra i più bassi d’Europa e che il loro potere d’acquisto sia ridotto ai minimi storici è di una evidenza sconcertante.

Prima il passaggio dalla Lira all’Euro, poi la pandemia e adesso il caro energia con la guerra in Ucraina, hanno di fatto dimezzato le retribuzioni di tutti i lavoratori a busta paga, che per adeguare le loro retribuzioni al costo della vita devono aspettare la contrattazione collettiva nazionale che dopo estenuanti trattative porta in busta paga solo pochi spiccioli!

Dal 2008 ad oggi i salari dei lavoratori pubblici “hanno perso 10,4 punti di Ipca” (l’indice dei prezzi al consumo armonizzato per i Paesi Ue).

images_domenico_proiettiE’ quanto indicato dal segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, nel corso del convegno “Stop alla penalizzazione dei lavoratori del settore pubblico”, ricordando che dal 2008 nel pubblico impiego c’è stato il blocco della contrattazione durato fino al 2016.

Dunque, ha sostenuto, “ci rendiamo conto che servirebbe un finanziamento tra 7 e 11 miliardi” per il rinnovo dei contratti nel triennio 2022-24, “per recuperare l’inflazione e restituire dignità e giustizia ai lavoratori”. Proietti rimarca che dal 2009 ad oggi “lo Stato ha risparmiato oltre 13 miliardi, per il costo degli stipendi, per il blocco del turn over e il mancato rinnovo contrattuale. Il personale in sette anni è diminuito di oltre 302 mila unità. Il ‘costo del risparmio’ per lo Stato non può continuare a pesare sul pubblico impiego”.

Ma il sindacato farebbe bene a considerare anche le disuguaglianze e le ingiustizie del trattamento economico che sussistono nel pubblico impiego laddove si discrimina in lavoratori di serie A e lavoratori di serie B, ovvero tra chi a parità di requisiti guadagno tre, quattro volte di più di un suo pari grado, vedi gli stipendi d’oro dei dipendenti di Camera, Senato, Quirinale, Chigi, Csm, ec, ecc.

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