La ‘tata condivisa’ quando il centro estivo ha costi proibitivi!

Vacanze estive ‘interminabili’ per tutti quei genitori che lavorano e che non sanno a chi lasciare i figli ancora troppo piccoli e non autosufficienti per restare da soli in casa durante la lunghissima chiusura estiva delle scuole che riapriranno soltanto a metà settembre! Così con l’inizio dell’estate
inizia pure il calvario per tutte quelle famiglie che si affannano a cercare soluzioni idonee e a portata di portafoglio per consentire ai propri figli di trascorrere le lunghe vacanze estive nel modo più pratico ed economico possibile. E allora – quando non si può contare sui soliti nonni – le scelte delle famiglie sono dirette alla ricerca dei centri estivi. Ma i costi sono spesso proibitivi, se si considera una media di 624 euro mensili per ogni bambino o ragazzo per le strutture private e di 304 euro per quelle pubbliche. È quanto emerge dall’indagine dell’Osservatorio sulle Famiglie di Federconsumatori. Il costo medio settimanale è pari a 156 euro per un centro estivo in una struttura privata (-1% rispetto al 2016), scende fino ad 95 euro (+0,14% rispetto al 2016) laddove invece i bimbi e i ragazzi frequentino il centro estivo solo mezza giornata (fino alle ore 14). La differenza notevole riscontrata tra pubblico e privato è dovuta, oltre che alla tipologia di struttura che ospita i bambini (maggiormente istituti scolastici), anche alla tipologia e varietà delle attività ludiche e socio-educative svolte: i centri estivi che offrono corsi di inglese costano settimanalmente circa 292 euro per bambino (+38% rispetto al 2016), mentre i centri che propongono attività sportive prevedono un costo settimanale medio di 183 euro per bambino (+8%). Bisogna considerare, inoltre, la variabile relativa al pranzo al sacco (a carico delle famiglie) oppure in mensa: qualora la famiglia provveda al pranzo al sacco ed alla merenda da casa, il costo della giornata si riduce a 75 euro a bambino. Alla luce di queste spese si comprende facilmente come l’entità dei costi che le famiglie si trovano a sostenere durante le vacanze estive siano piuttosto ingenti. Per molte famiglie, in questa fase delicata, tali importi possono risultare insostenibili. Per questo, all’insegna del risparmio, nascono nuove forme di condivisione e collaborazione come le “tate condivise”, che accudiscono fino a 4 bambini; genitori che programmano a turno le ferie per prendersi cura dei propri figli e degli amichetti più stretti. Esistono, infine, anche delle formule giornaliere per chi ha bisogno di affidare il proprio figlio solo per qualche giorno: i costi variano dagli 8 euro per mezza giornata ai 21 euro per l’intera giornata, pasto incluso.

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