La porchetta calda dell’Inps!

La tv scandalo non funziona più. Ormai gli italiani sono smaliziati e conoscono bene vizi e virtù del Belpaese e la “porchetta calda di Ariccia” comprata dagli impiegati dell’Inps di Roma in orario di lavoro non fa più sobbalzare nessuno. Sono ben altri gli scandali che hanno portato l’Italia al più alto debito pubblico della sua storia e tristemente li conosciamo fin troppo bene! Altro che l’impiegato che consuma un caffè alla macchinetta o un panino allo “spaccio” aziendale! Comunque sia ad ognuno il suo mestiere. E il servizio delle ‘Iene’ mostra gli impiegati dell’Inps affaccendati in orario di lavoro nello shopping della cosiddetta “Cooperativa”, il centro commerciale di alimentari, abbigliamento e ottica situato non in Via Condotti, ma proprio all’interno della Sede romana dell’Inps, il tutto senza timbrare il cartellino, in modo da non scalare il tempo impiegato dalle ore di permessi. Ma come, non si volevano pure gli asili nido nei luoghi di lavoro e degli spazi ricreativi per il benessere dei lavoratori? E allora fa scandalo uno “spaccio” aziendale? Sì, perchè non ci sono i tornelli a marcare il tempo sottratto al lavoro d’istituto! Ok, ma è colpa degli impiegati fruire di un “servizio” messo lì ed in quel modo dalla stessa Amministrazione? Ma è responsabilità dei lavoratori se all’ingresso della “Cooperativa” l’Amministrazione non ha provveduto ad installare i tornelli? E poi, se così dovesse funzionare, secondo la logica del “lavoro a cottimo”, i tornelli dovrebbero essere collocati anche all’ingresso di toilette, bar, distributori automatici di bevande e via discorrendo!!! E allora, basta con questo luogo comune del dipendente pubblico “fancazzista”! Non funziona più! E’ ora di finirla, non se ne può più! Per un “fancazzista”, che pur esiste, ma in ogni posto di lavoro sia pubblico che privato, ce ne sono centinaia di migliaia che adempiono – sottopagati, ma comunque egregiamente – al loro dovere. Questi ultimi però non fanno mai notizia e sfuggono all’occhio delle telecamere! E poi ci spiegate una cosa. Forse che nel cosiddetto “privato” funziona diversamente e chi lavora lo fa ininterrottamente per dodici ore consecutive al giorno?

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