Jobs act? Siamo pronti ad occupare le fabbriche!

“Siamo pronti ad occupare le fabbriche perchè ci chiedono di abbassare i salari. Se Renzi pensa di fare il figo dandoci ottanta euro e se pensa che noi siamo i coglioni che accettano di firmare la riduzione, si sbaglia di grosso”: lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, in testa al corteo contro il vertice Ue sul lavoro a Milano. Alla manifestazione partecipano sigle sindacali, lavoratori e centri sociali.
“La precarietà non si combatte rendendo più facile il licenziamento ma con il tempo indeterminato e garantendo i diritti a tutti”, ha aggiunto Landini. Sempre al comando del corteo, dietro allo striscione della Fiom, Maurizio Landini, ha definito la manifestazione “la prima mobilitazione della stagione a cui ne seguiranno altre”. 
Replica del neo eletto segretario della Cisl: “Occupare le fabbriche è l’ultima cosa da fare.”! Segno evidente che non tutti la pensano allo stesso modo della Fiom e di Landini. Il sindacato, infatti, è diviso anche quando si mettono in discussione i diritti fondamentali dei lavoratori. 
Il dividi et impera di Matteo Renzi, funziona! Il governo delle giovani marmotte lancia così il suo hippy hippy urrà e si lancia all’assalto dello “Statuto dei Lavoratori” con il voto di fiducia chiesto sul jobs act al Senato (…ma non lo avevano abolito!?). 
Matteo Renzi si frega le mani e non vede l’ora di poter servire alla Troika, su un piatto d’argento, un’Italia del lavoro senza diritti, senza garanzie, senza tutele, senza più gli anticorpi contro la schiavitù, con i lavoratori costretti ad accettare condizioni salariali al ribasso pur di sopravvivere ai morsi della crisi.  

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