La Troika gela Renzi: male le stime su Pil e occupazione.

Imu, Tasi, Tari, Iva, Irap, Accise e Balzelli d’Italia stanno solo rallentando il default. Il Belpaese è ormai prossimo al “game over”, rimandato di balzello in balzello, finchè non avranno prosciugato fino in fondo le tasche degli italiani! Le previsioni del Fondo Monetario Internazionale non sono affatto incoraggianti per il nostro paese. Tutt’altro. A meno che Matteo Renzi non abbia riposto pure la Troika nella sua personalissima collezione di “gufi”.
Troika nei confronti della quale l’Italia ha un debito pubblico da capogiro e con la quale lo stesso premier ha contratto un debito personale, altrettanto gravoso, per essere stato catapultato in pochi giorni da Palazzo Vecchio a Palazzo Chigi senza raccogliere neppure uno straccio  di voto lungo tutto lo Stivale. 
Certo il prezzo imposto da Bce, Fmi e Ue per quella “poltrona” – dopo il fatidico “stai sereno” servito in quattro e quattr’otto al compagno di partito ed ex presidente del Consiglio Enrico Letta – è stato alto: tasse ai massimi livelli, salari e pensioni ai minimi storici, massima flessibilità in un mondo del lavoro a diritti sotto zero. Di fatto la “nomina” di Matteo Renzi è stata una manovra politica atta spremere gli italiani per quel poco che ancora c’è rimasto da spremere e ad arginare l’onda anti-europeista dei 5stelle. Tanto, poi, a pagare il conto di una crisi di cui non hanno alcuna colpa ci sono sempre i “soliti noti”, mica Matteo Renzi! 
E’ vero che la ripresa stenta più o meno ovunque, non solo in Italia, ma anche in tutto il resto del mondo. Ma è altrettanto vero che gli altri stati hanno un’economia più forte e governi più seri. Qui da noi, invece, continua a piovere sul bagnato. 
Ad uscire dal coro della recessione sono gli Stati Uniti d’America (pil + 2,2%), che si confermano come locomotiva globale in questa fase di congiuntura, assieme a Cina (+7,4%) ed India (+5,6%)
Il Fmi, dunque,  rivede al ribasso le stime di crescita per l’Italia nel 2014 e 2015. Il pil calerà quest’anno dello 0,2% (-0,5 punti percentuali rispetto a luglio). Il -0,2% del 2014 segue il -2,4% del 2012 e il -1,9% del 2013. Fanno meglio Spagna (+1,3% 2014 ) e Grecia (+0,6%).
Neanche a dirlo, male anche l’occupazione. Il tasso di disoccupazione in Italia si attesterà quest’anno al 12,6%, per poi scendere però al 12% nel 2015. Il dato è comunque superiore alla media dell’area euro (11,6% nel 2014 e 11,2% nel 2015). Spagna e Grecia fanno peggio: i loro tassi di disoccupazione resteranno sopra il 20% nel 2014 e nel 2015.
Sul fronte del debito pubblico le cose non vanno certo meglio. Il debito italiano si attesterà infatti quest’anno al 136,7% del pil, in aumento rispetto al 132,5% del 2013. E non andrà di certo meglio nel 2015 quando il debito sarà al 136,4%!

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